Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Negozi aperti, pochi affari

Fonte: L'Unione Sarda
3 maggio 2011

CURIOSITÀ. In giro nelle strade del centro tra la gente che segue la sfilata 

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Non sfonda la spilla del Santo proposta da un edicolante
Vedi la foto Sant'Efisio? Amatissimo, ma solo se è gratis. Se la passione per il Santo si misurasse con la vendita dei gadget ci sarebbe da preoccuparsi. Chiedere all'edicolante all'angolo con via Sassari, per credere. Per l'edizione numero 355 ha inventato la spilla di Sant'Efisio: tre euro per portare a casa un ricordo, un segno identificativo. A mezzogiorno, a un'ora e mezzo dalla fine della sfilata, ne ha vendute quattro. «Sarà la crisi», commenta.
Meglio di lui i venditori di cappelli, rumeni e cinesi: basta guardare i turisti seduti in tribuna per capire che ne hanno venduti a decine, soprattutto nella seconda parte della mattina, quando compare il sole. Buoni affari, certo inferiori a quelli del 2010, per i senegalesi che, indisturbati, vendono i loro falsi tra centinaia di agenti inoffensivi, e per gli ambulanti che hanno allestito sotto i portici di via Roma bancarelle con prodotti alimentari e artigianali. Fatica a piazzare il suo prodotto, invece, una donna bionda, probabilmente dell'est. Si aggira nel Largo Carlo Felice, tra i passanti e a ridosso delle tribune, ha una teglia in alluminio in mano. Dentro ci sono una ventina di crepes al cioccolato fatte in casa. Le vende a tre euro l'una. Nessuno si fida. Infatti dopo due ore il vassoio è ancora pieno.
I negozi di via Manno e quelli che si affacciano sulle strade dove passa il santo sono aperti (persino Toto traslochi, in via Sassari), a parte qualche eccezione. Ma non c'è proporzione tra la folla e gli affari, piuttosto scarsi. Attorno alle strade della sfilata, alla Marina, da mezzogiorno si leva un odore di pesce arrosto che invita i visitatori a sedersi. Infatti all'ora di pranzo non c'è un tavolo libero. (f. ma.)