Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Cagliari e Sassari, musica insieme

Fonte: La Nuova Sardegna
2 maggio 2011

Una struttura regionale per concerti e finanziamenti: sì dei due sindaci



La collaborazione per il futuro dei due più importanti enti dell’isola annunciata dall’assessore regionale alla Cultura

STEFANO AMBU

CAGLIARI.Quello che non è riuscito a fare il calcio, lo farà la musica: Cagliari e Sassari uniti non solo dalla Carlo Felice, ma anche da Mozart e Verdi. Per non restare al verde, visti i tagli nazionali alla Cultura. La Regione annuncia e i sindaci confermano: presto la firma di un protocollo d’intesa, status giuridico ancora da trovare. Sindacati molto prudenti.
Il progetto era nell’aria da tempo: a Cagliari, per esempio, i sindacati avevano saputo qualcosa dal sindaco Emilio Floris, presidente della Fondazione teatro lirico, durante le lunghe trattative dei mesi scorsi tra un’occupazione e un’assemblea permanente.In quei giorni, prima della nomina del nuovo Soprintendente, la colonna sonora di sottofondo era sempre quella: incubo deficit, preoccupazione stipendi e corsa a far tornare i conti. Quella del patto Cagliari-Sassari sembrava giusto una proposta tra le tante. Ma nei giorni scorsi, durante la presentazione della lista Udc a Cagliari, l’assessore regionale alla Cultura Sergio Milia, lo ha detto chiaro: sindaci pronti a firmare l’intesa. Tempi non certi, ma molta voglia di concludere in fretta. Come dire: nelle ultime riunione tutti erano d’accordo, ora non resta che la firma. I primi cittadini confermano e benedicono il progetto. Ma ora si tratta di capire che cosa formalmente sarà il nuovo organismo che per la prima volta unirà sotto il segno delle sette note Cagliari e Sassari, Teatro lirico di Sant’Alenixedda e Ente concerti De Carolis.«C’è una grande sinergia - conferma Floris - stiamo ragionando su questo progetto. Considerata la riduzione dei fondi è sensato pensare a una struttura in grado di razionalizzare risorse in maniera unitaria. I sindaci sono concordi, ora si tratta di pensare a una formula che soddisfi gli obiettivi che ci prefiggiamo. Accordo, protocollo d’intesa, Fondazione unica? Per il momento è prematuro parlare di dettagli: ci stiamo lavorando su e puntiamo sicuramente alla formalizzazione di questa intesa». Tutto okay anche dalla parte opposta della 131. «Un progetto come questo - dice il sindaco di Sassari Gianfranco Ganau - non può che essere il benvenuto. Da una parte per la circolazione delle produzione di qualità, dall’altra per la questione risorse, sempre da tenere presente. Il rispetto delle autonomie dei singoli Enti? Non vedo il problema: nella gestione ordinaria tutto dovrebbe andare come prima. Si tratta di unire le forze nella gestione straordinaria: penso che questo possa andare a beneficio sia di Cagliari, sia di Sassari». I sindacati non si vogliono illudere e vogliono certezze. «Chiederemo immediatamente - annuncia Roberto Camarra, Cgil - un incontro con il Consiglio di amministrazione dell’Ente lirico per sapere qualcosa di più. Per noi la prudenza è d’obbligo: non abbiamo al momento elementi per poter dire se questa idea di collaborazione sia positiva o no. In linea di principio da parte nostra non c’è alcuna preclusione. Bisogna capire come potrebbe essere messo in pratica questo proposito. La prima domanda che mi viene in mente: il nome rimarrà lo stesso? La questione autonomia sarà, ritengo, il problema centrale da affrontare. Ma,in qualche modo, sospendo il giudizio: vorremmo sapere qualcosa di più». Anche lo Snater, altra sigla impegnata da mesi nella vertenza Teatro lirico di Cagliari, preferisce aspettare: «Tutti ci attendiamo il meglio per il Teatro- dice Peppino Corronca, rappresentante sindacale - ma francamente ne sappiamo poco o nulla». Dalla Cisl un invito a procedere con molta cautela: «Premesso che anche noi - spiega Annalisa Pittiu, corista - sappiamo solo quanto ci ha accennato il sindaco in questi mesi, posso dire che le collaborazioni ci sono sempre state e sono sempre state ottime esperienze. Ma stiamo parlando di due realtà strutturalmente diverse: è fondamentale capire come si arriverà a questa sintesi, facendo molta attenzione a non precluderci strade importanti per il nostro futuro. Le esperienze in Italia? Non incoraggianti, posso fare l’ esempio di Torino».