Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Verso il teatro regionale

Fonte: L'Unione Sarda
2 maggio 2011

Protocollo tra il Lirico e il De Carolis: 4,7 milioni per produzioni comuni

Milia: occasione storica, collaborazione necessaria
Vedi la foto La firma è questione di giorni, massimo settimane. Ma è, soprattutto, un passaggio obbligato per salvare i rispettivi teatri e la condizione necessaria per attingere subito a una manciata di milioni, 4,7, che l'Europa mette a disposizione. E tutti sanno quanto i soldi, oggi, siano necessari. Di più: indispensabili.
Il teatro Lirico di Cagliari e l'ente De Carolis di Sassari si sposeranno. Non è ancora il Teatro unico teorizzato nei mesi scorsi dal sindaco Emilio Floris, ma una «intensa collaborazione finalizzata a ottimizzare i costi e favorire le produzioni locali», spiega l'assessore regionale alla Cultura Sergio Milia. Una collaborazione ritenuta «irrinunciabile per dare un futuro meno incerto alla lirica in Sardegna» anche dal presidente dell'ente sassarese Alessandro Bisail.
PRODUZIONI COMUNI Per capire: da ora in poi non accadrà più che ogni teatro produca la sua opera e la rappresenti solo nella propria città con la propria orchestra. Si punta a produzioni comuni, a un circuito sardo della lirica per evitare sovrapposizioni che sottraggono pubblico e attenzione mediatica, ad un abbonamento unico valido per la stagione cagliaritana e sassarese, all'orchestra cagliaritana che suona anche a Sassari. E viceversa. «Creeremo una rete che per ora riguarderà Cagliari e Sassari ma che ci auguriamo venga estesa alle altre località dove si produce musica», spiega Milia.
MENO FONDI Significa che siccome la Regione non si può più permettere di stanziare ogni anno cifre vicine ai 10 milioni di euro per Cagliari e contemporaneamente finanziare costosi concerti (anche 500 mila euro) a Iglesias o Oristano, occorre ottimizzare. «Produzione unica, stagione doppia», sintetizza Milia. Non è più pensabile, ad esempio, che scenografie e costumi siano utilizzati per poche repliche. Ed è auspicabile - ma questa è materia da soprintendenti e sindacati - che orchestre e cori suonino di più.
PROTOCOLLO D'INTESA Un primo incontro tra i sindaci di Cagliari e Sassari c'è già stato, gli uffici della Regione hanno predisposto un progetto: «Manca solo la firma del protocollo che consentirà di utilizzare i 4,7 milioni del Por per un interscambio di produzioni (il soggetto attuatore sarà Cagliari), contiamo di firmarlo questa settimana, al massimo la prossima perché i fondi devono essere spesi entro dicembre», informa Milia, secondo cui si tratta di «un'occasione storica, unica».
LE DIFFERENZE Le due istituzioni sono profondamente diverse. Quello di Sassari è un teatro di tradizione, senza stipendi fissi o retribuzioni che assorbono la maggior parte dei fondi eppure capace di produzioni (e co-produzioni) di qualità, quella cagliaritana è una fabbrica complessa con costi del personale vicini ai 16 milioni di euro.
L'obbiettivo dichiarato da Milia è arrivare, prima o poi, «a una fondazione unica». Un matrimonio difficile e secondo molti contronatura. Ma necessario a entrambi per non morire.
Fabio Manca