Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Così si fa rivivere un simbolo della città di Fabio Manca

Fonte: L'Unione Sarda
2 maggio 2011

Commento

Un luogo architettonicamente stimolante che ospita cultura, che fa cultura, che produce cultura, che parla di cultura. Un luogo al centro della città dove si consultano libri (ci sarà anche la biblioteca araba), dove si guardano film in dvd, si naviga su internet, si acquistano biglietti per gli eventi culturali, si partecipa a conferenze, si dialoga o si studia nella piazza centrale della corte, si sorseggia un the, si legge un giornale, si mangia un boccone, si ascolta musica. Un centro collegato a un altro spazio culturale, il teatro Massimo, e vicino al polo universitario e al polo regionale.
Architettura, cultura, recupero intelligente di luoghi simbolici, cooperazione tra pubblico e privato. Creando la Mediateca del Mediterraneo, Cagliari ha fatto, in ritardo, ciò che si fa da decenni in tutto il mondo: ha riqualificato uno spazio esistente, dandogli nuova vita.
Un'operazione pianificata sette anni fa, quando la Regione ha bandito un concorso per progetti di riqualificazione urbana, e diventata possibile l'anno successivo, quando l'amministrazione Floris si è aggiudicata 11 dei 34 milioni a disposizione. «Se ci sono progetti buoni i soldi si trovano», dice Raffaele Lorrai, da 18 anni assessore comunale ai Lavori pubblici con Mariano Delogu ed Emilio Floris. Insomma, bisogna saper pianificare, progettare. E saper cogliere le opportunità. Un esempio di come deve funzionare un'amministrazione comunale sul fronte delle opere pubbliche.