Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Sant’Efisio scortato dal tricolore ma non ci sarà il terzo guardiano

Fonte: La Nuova Sardegna
28 aprile 2011

Alla 355ª edizione della sagra sfileranno anche militari della Brigata Sassari 
 
 
 
 
 
MARIO GIRAU 

CAGLIARI. La Guardianìa in tricolore è l’omaggio dell’arciconfraternita del Gonfalone al 150º anniversario dell’Unità: ecco la prima delle due novità che caratterizzeranno quest’anno la 355ª edizione della festa di Sant’Efisio. La seconda è l’assenza del Terzo guardiano, per regolamento “custode” de “su protettori poderosu” e responsabile della manifestazione. Altra novità, sarà rappresentata dalla Brigata Sassari che sfilerà con la processione di Sant’Efisio domenica prossima. Saranno quattro i militari che precederanno il cocchio del santo, portando una teca d’argento con dentro le reliquie consegnate alla Brigata dalla diocesi di Pisa, come ha precisato Fabrizio Pau, presidente dell’arciconfraternita del Gonfalone che concorre all’organizzazione della tradizionale sfilata arrivata alla 355ª. Quest’anno parteciperanno 91 comuni con 92 gruppi folk, 56 cavalieri, cinque milizie e 2.600 persone in costume sardo. «Ci sarà grande attenzione ai particolari, perchè speriamo che l’Unesco riconosca la festa di Sant’Efisio come patrimonio dell’umanità», ha sottolineato Gianni Giagioni, assessore al Turismo del Comune di Cagliari. «Anche per questo motivo le transenne del Largo Carlo Felice saranno tutte rivestite. Stiamo anche sostituendo gli abiti dei miliziani e per ora sono pronte 25 uniformi». L’amministrazione ha bandito una gara per il confezionamento dei drappi delle tribune coperte, realizzati in materiale ignifugo per garantire maggiore sicurezza. Tra le novità di questa edizione ci sono le audioguide, che i turisti potranno scaricare direttamente sul cellulare dal sito www.visit-cagliari.it per avere tutte le informazioni sulla festa e sulle manifestazioni collegate. In realtà, niente di rivoluzionario e nessuna violazione delle secolari tradizioni che contraddistinguono la processione del 1º maggio. Solo piccoli aggiustamenti, imposti dalle circostanze, a un collaudato meccanismo immutato nonostante il trascorrere del tempo, che in questi giorni i centoquaranta confratelli e consorelle dell’arciconfraternita del Gonfalone stanno oliando in vista del grande giorno. Sul frac d’ordinanza nero gli uomini della scorta d’onore, “is dottoris”, porteranno all’occhiello una coccarda tricolore. «Con questo piccolo emblema - dice Fabrizio Pau, presidente dell’arciconfraternita - ho voluto ricordare un secolo e mezzo di storia del nostro Paese, storia anche della nostra arciconfraternita e di devozione a Sant’Efisio». In abito di gala e tricolore la guardianìa si presenterà al sindaco domenica verso le 9,45 quando andrà a prendere, nel palazzo di città, l’Alternos per scortarlo fino al santuario di Stampace. Nel drappello di scorta non ci sarà la figura istituzionale del “Terzo guardiano”, grande cerimoniere dei quattro giorni di festa. «Non è la prima volta che succede - precisa il presidente Pau - anche in un passato neppure tanto lontano qualche anno è mancata la figura del Terzo Guardiano. La responsabilità principale di tutte le manifestazioni religiose ricadranno sul presidente, che avrebbe voluto la presenza di questo collaboratore organizzativo per essere alleviato da numerosi impegni. Oggi è sempre più difficile trovare persone che dispongano del tempo necessario - quindi ferie e permessi di lavoro - per seguire direttamente la complessa macchina organizzativa di una festa, che non si limita ai due giorni della sfilata. Ho già provveduto a nominare, nella persona di Riccardo Rocca, il porta bandiera, che con me e il Terzo Guardiano dell’anno scorso occuperà la prima fila dello schieramento della guardiania». Manca un solo giorno alla vestizione del santo e i preparativi dentro la chiesetta di Stampace sono al massimo, con i confratelli e consorelle impegnati tutto il giorno. La priora Giovanna Paci, professa da 23 anni, guida le operazioni all’interno del tempio. Due giovani si sono arrampicati fino al terzo gradino dell’altare per rivestire di fiori rossi - simbolo del martirio - la zona circostante il grande reliquiario. «La Pasqua quasi attaccata al primo maggio ci ha costretto - dice la priora - a ritardare i preparativi. La parte relativa agli addobbi con la novità dei tendaggi alle cappelle, le tovaglie rosse con simbolo dell’arciconfraternita su ogni altare, è già completata. Anche Sant’Efisio, lavato, lucidato e profumato, è pronto per la vestizione». Mantello rosso, cinturone ricamato, medaglie e decorazioni sono a posto per trasformare “Efis nostru” in un grande di Spagna diretto a Nora. «La nostra missione - dice Fabrizio Pau - è trasmettere il patrimonio di tradizioni e di fede lasciato da generazioni di soci del “Gonfalone”».