Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nieddu: «Più preghiere e meno trallallera»

Fonte: L'Unione Sarda
27 aprile 2011

La festa

«Sant'Agostino diceva che chi prega cantando prega due volte. Ecco, quest'anno a Sant'Efisio si pregherà molto più che in passato, ma con serenità, senza tristezza».
Ottavio Nieddu, direttore organizzativo della Festa, ribadisce che l'edizione numero 355 sarà più aderente alla tradizione. «Del resto», ricorda, «non è una sfilata ma una processione penitenziale che ripercorre le tappe del martirio del santo. Per questo ho chiesto ai gruppi di privilegiare l'aspetto religioso rispetto a quello folkloristico e ho detto loro di pregare come se fossero alla loro festa patronale portando rosari e non organetti». Quello degli strumenti musicali è un altro segno del ritorno alla tradizione. «Abbiamo proibito gli strumenti non autoctoni privilegiando i sonus de canna: launeddas e sulittu , soprattutto. Ecco, vogliamo rievocare le atmosfere più vicine a quelle di metà '800, compreso il repertorio delle Pastorelle processionali . Solo per le traccas», aggiunge Nieddu, «faremo qualche eccezione autorizzando, se necessaria, la fisarmonica e l'organetto. Del resto», spiega, «quando i carri sono entrati a far parte della festa, nel '900, quei suoni erano già arrivati».
In questo ragionamento rientra anche la trallallera . «È vero che è un tipico canto da tracca », spiega il direttore organizzativo, «ma se la filosofia è “più preghiere e meno canti”, vogliamo che se trallallera dev'essere, almeno che le rime abbiamo più contenuti rivolti al santo, più religiosi e meno festaioli. Ribadisco, non siamo a un funerale e nemmeno a una sfilata: occorre comprendere la filosofia e adeguarsi con serenità. Se saranno sereni, e sono certo che sarà così, trasmetteranno il loro stato d'animo alla gente e la festa riuscirà meglio».
F.Ma.

 

I NUMERI. Per la riuscita dell'evento
Sfileranno in 3500,
oltre 200 i volontari
Sarà un lungo serpentone formato da circa 3200 persone quello che sfilerà il primo maggio tra via Sant'Ignazio e via Roma. Tra loro 90 gruppi folk in rappresentanza di 70 Comuni dell'Isola, 23 traccas e circa 320 cavalieri. Solo per Sa ramadura , la tradizionale stesura del tappeto di petali di rosa che precede il passaggio del simulacro con il Santo, saranno impegnate cento persone mentre per lo staff organizzativo lavoreranno 120 addetti. Sono uomini e donne che coordineranno gruppi e traccas dando loro i tempi d'uscita e di fermata, che assisteranno i cavalieri e l'alter nos.
La festa, quest'anno, durerà una settimana e costerà 950 mila euro di cui 265 per la promozione. La Regione contribuirà alla copertura di due terzi dei costi (600 mila euro), il Comune verserà il resto (315 mila). Tra i costi maggiori, 135 mila euro per i rimborsi ai gruppi folk e ai figuranti; 191 mila euro saranno spesi per gli allestimenti (150 mila per il servizio di trasporto, montaggio e smontaggio, 40 mila per il nolo delle scene), 140 mila per finanziare gli eventi collaterali, 100 mila per costi grafici e tipografici, 165 mila per l'ufficio stampa e pubbliche relazioni.

 

TURISTI. Inglese, spagnolo, francese e tedesco
Sagra, racconto
in quattro lingue
Una lingua per ogni tribuna. Quest'anno gli organizzatori della festa di Sant'Efisio si sono coordinati con il Box office, che ha venduto i biglietti ai turisti, per indirizzare meglio il lavoro degli speaker. I gruppi sono stati destinati alle tribune sulla base della nazionalità per fare in modo che gli altoparlanti diffondano le informazioni in lingua straniera (oltreché in italiano) solo in determinati punti. È previsto che nel Corso Vittorio Emanuele vengano diffuse informazioni in inglese e spagnolo, in piazza del Carmine in francese, nel Largo Carlo Felice in inglese, in tedesco in via Sassari. «Abbiamo preparato testi con informazioni che diano ai turisti una breve spiegazione di ciò che vedono», spiega il direttore organizzativo della Festa Ottavio Nieddu.
Ignoto, al momento, il numero di turisti che arriveranno in città il primo maggio. Quel che è certo è che è stato fatto un lavoro promozionale in alcune città, soprattutto tedesche e spagnole, collegate a Cagliari dai vettori low cost. Non ancora pieni né gli alberghi né i b&b della città e dell'hinterland, che contano di raggiungere il tutto esaurito entro la settimana.