Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

LÂ’arciconfraternita: «Il cocchio di campagna è autentico»

Fonte: La Nuova Sardegna
23 aprile 2008

CAGLIARI. Il cocchio di campagna sul quale monta sant’Efisio nel suo viaggio verso Nora non è taroccato. L’arciconfraternita del Gonfalone ha sopportato qualche giorno, una settimana, poi è esplosa, con una nota ufficiale del suo presidente, destinata a a mettere a tacere illazioni, voci e commenti sulla presunta non autenticità del carro custodito presso la chiesetta del santo, a Giorgino. «Cocchio - scrive Andrea Loi - è sempre stato autentico, pur se nei secoli è stata necessaria la sostituzione e il restauro di alcune parti danneggiate, come è avvenuto anche nel 1949, quando vi è stato l’intervento sul pianale e forse anche sulla parte alta del cocchio» Non rifacimento, ma manutenzioni anche se profonde. «Non è corretto affermare - aggiunge il presidente Loi - che il cocchio sia stata costruito ex novo nel 1949, anche perché di ciò non vi è traccia tra i confratelli, né nella memoria degli anziani del quartiere di Stampace, né, infine, nei ricordi delle diverse famiglie che, a vario titolo, partecipano da tempo immemorabile al voto e alla processione di sant’Efisio». Anche per la manutenzione fatta 59 anni or sono si è trattato esclusivamente di un restauro, «si ignora - precisa il responsabile dell’arciconfraternita del Gonfalone - se relativo solo alle decorazioni, o se invece abbia riguardato pure, in tutto o in parte, la struttura della cabina vetrata nella quale è collocata la statua del santo». «Il tentativo non veritiero, di cui si ignorano le vere ragioni, di cercare di posdatare il cocchio di campagna, da sempre definito settecentesco, come pure quello di affermare che il cocchio sarebbe taroccato, offende la memoria religiosa - conclude la nota del presidente Andrea Loi - della confraternita, della famiglia Ballero che lo custodisce durante l’anno, di tutti i fedeli e della stessa cittadinanza di Cagliari». (m.g.)