Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Anfiteatro, Minoja risponde a Pili

Fonte: La Nuova Sardegna
22 aprile 2011



C’è sintonia tra soprintendenza e Comune, il monumento è in rovina




CAGLIARI. Il soprintendente ai Beni archeologici Marco Minoja risponde al deputato Mauro Pili che ha accusato di incompetenza i massimi esperti del restauro in Italia a proposito della relazione sull’anfiteatro. Minoja coglie l’occasione per ribadire che esiste una collaborazione col Comune sia per restituire l’anfiteatro alla sua natura di monumento sia per aprirlo agli spettacoli.
Minoja: «La diffusione di informazioni sul procedimento relativo all’anfiteatro di Cagliari nella conferenza stampa del deputato Pili del 15 aprile richiedono una puntualizzazione. La trasmissione alla Procura di Cagliari dei documenti relativi al procedimento non dipende da una mia decisione; gli stessi sono stati viceversa richiesti dalla stessa Procura, nell’ambito di un’autonoma indagine per danneggiamento. Quanto poi al quadro relativo alla conservazione dell’anfiteatro, l’istruttoria della Soprintendenza ha evidenziato un quadro molto diverso da quello comunicato (da Pili, ndr): contrariamente a quanto sostenuto, che “nemmeno un centimetro della struttura archeologica è stato coperto dall’impianto ligneo” è vero invece che tale impianto copre diverse centinaia di metri quadrati del monumento, tra gradinate, arena e strutture ipogee, sottraendole alla vista, alla visita e alla manutenzione, condannandole ad una grave alterazione del microclima che ne ha determinato un quadro conservativo preoccupante. Inoltre, buona parte delle gradinate è realizzata in modo tale da impedire un adeguato monitoraggio dell’anfiteatro; questo stato di cose costituisce già da solo un elemento di cattiva conservazione delle strutture archeologiche. Le osservazioni sugli attacchi biologici alla struttura lignea non state fatte “a occhio nudo” (come dichiarato da Pili): il rilievo è stato prodotto da accurate analisi di laboratorio, di cui si è dato riscontro al Comune. In proposito sottolineo che la Soprintendenza non ha mai inteso entrare nella questione della sicurezza per gli spettatori: ha però il dovere di rilevare se vi siano eventuali condizioni di rischio per il monumento. La Soprintendenza ha avviato da tempo, con lealtà e senso di collaborazione, la ricerca di un accordo con il Comune di Cagliari per l’avvio degli interventi conservativi necessari e urgenti dell’anfiteatro, nel pieno rispetto del Codice dei beni culturali. E quel che più conta per la polemica in corso: la prima comunicazione circa la indisponibilità delle strutture dell’anfiteatro per la stagione 2011 è stata emanata dallo stesso Comune di Cagliari già il 15 dicembre 2010: questa nota insieme a tutte le risultanze dell’istruttoria sulla conservazione dell’anfiteatro sono a completa disposizione di chiunque desideri esserne informato. Il nostro unico interesse, nel rispetto della legge, è la restituzione del monumento alla cittadinanza di Cagliari e la ricerca delle soluzioni, compatibili con la sua conservazione, per ogni buon utilizzo dell’anfiteatro, anche per le future stagioni di spettacolo».