Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tunisini, il quartiere di Sant'Avendrace si divide

Fonte: L'Unione Sarda
15 aprile 2011

Ieri le forze dell'ordine hanno arrestato un altro immigrato nel centro di accoglienza di viale Elmas

«La notte diventano molesti». Ma c'è anche chi apre i negozi per loro
Un altro tunisino, ospite nell'ex caserma dell'aeronautica di viale Elmas, è finito in carcere ieri mattina. Lofti Neb Nasr Amri, 42 anni, è stato prelevato dagli agenti della sezione criminalità straniera della Squadra mobile mentre si trovava nel centro di accoglienza. Dal 14 giugno del 2006 il tunisino sarebbe dovuto essere in cella su ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Pistoia: Amri deve scontare una pena di 7 anni e 3 giorni e pagare una multa di 30 mila euro per reati di spaccio di droga. Ora si trova a Buoncammino a disposizione dell'autorità giudiziaria.
IL QUARTIERE Intanto, il quartiere di Sant'Avendrace vive con sentimenti differenti la presenza dei tunisini. Camminano a gruppetti, giovani, giovanissimi. Alcuni a testa bassa, intimiditi, altri allegri come in una gita, altri ancora curiosi, forse spaesati. Da quando sono arrivati nella vecchia caserma dell'Aeronautica di via Simeto il rione è diventato il luogo naturalmente più battuto per loro: negozi, caffè e panifici sono a portata di mano. E la solidarietà non si è fatta aspettare: oltre alle raccolte di abiti della Cgil e della Caritas c'è anche quella di un gruppo spontaneo di cittadini a cui molti hanno portato scarpe, vestiti, saponi e lamette. «Non è vero che stanno creando problemi», afferma la titolare di un panificio, «sono tranquilli, si fermano volentieri a parlare con noi. Perché aver paura? Dobbiamo metterci nei loro panni: sono loro in molti casi a sentirsi spaventati. Hanno lasciato le loro famiglie, sono soli. Un ragazzo ha raccontato di aver attraversato il mare con altre novanta persone in una barca di sette metri. Guardi io sono una madre e questi giovani li vedo come se fossero figli miei».
Un'altra signora che lavora in un negozietto di alimentari dice di aver tenuto aperto il suo locale anche di domenica: «Sono venuti a comprare detergenti e cibo. Hanno scherzato con i miei figli, loro coetanei». Anche una fioraia racconta le stesse cose: «La sera qualcuno di loro beve ma da quello che ho visto non danno nessun fastidio».
LA RISSA Tutti sanno della rissa che c'è stata davanti a un ristorante in zona Santa Gilla: «Hanno bevuto e litigato tra di loro, capita anche tra sardi», è il commento di un gruppo di anziani. Loro di sicuro a Sant'Avendrace ne hanno visto tante. «Che situazione c'è nei loro paesi se hanno deciso di lasciare le loro famiglie e andarsene?», aggiunge uno di loro. Ma c'è chi qualche timore ce l'ha: «Cosa succederà quando finiranno i pochi soldi che si sono portati dietro?». Edoardo Tocco, consigliere regionale e comunale si fa interprete delle paure di quei cittadini che avvertono come pericolosa la presenza dei tunisini: «Quotidianamente ricevo segnalazioni di problemi che si verificano soprattutto la sera: alcuni chiedono soldi, altri hanno atteggiamenti molesti. E non è giusto che la loro presenza gravi soprattutto nella zona di Sant'Avendrace e San Michele». Per queste ragioni Tocco chiede maggiori controlli da parte delle forze dell'ordine, soprattutto di notte. ( m. v. ) ( c. e. )