Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Ecco la nostra risposta ai sindacati»

Fonte: L'Unione Sarda
14 aprile 2011

Tre candidati sindaci rispondono alla lettera aperta di Cgil, Cisl e Uil sul futuro della città

I programmi di Fantola, Zedda e Claudia Zuncheddu

Pianificare lo sviluppo assieme alle amministrazioni dell'hinterland e coinvolgendo tutti i grandi attori economici e sociali, attuare politiche contro lo spopolamento, l'invecchiamento della popolazione, la povertà e a favore dell'occupazione, interventi a sostegno degli universitari. Con una lettera aperta, Cgil, Cisl e Uil hanno chiamato i candidati sindaci ad esprimersi sui temi caldi della campagna elettorale. Ecco che cosa rispondono i leader del centrodestra, del centrosinistra e del polo indipendentista.
MASSIMO FANTOLA «Una governance comune dell'area vasta che coinvolga anche cittadini e imprese che hanno gli stessi problemi e le stesse prospettive è fondamentale oggi più che mai affinché Cagliari possa competere con realtà urbane più forti sul piano demografico e produttivo. Quanto al coinvolgimento dei grandi attori, ho detto più volte che occorre un patto per Cagliari che preveda la condivisione di un progetto comune tra istituzioni e privati: la nostra città è di fronte a una svolta che ci impone di progettare e costruire insieme una nuova identità economica. Anche perché Cagliari ha assoluto bisogno di lavoro. Bisogna che la città riprenda la sua crescita in favore dei cagliaritani e dei giovani che vanno a cercare lavoro fuori ma anche dei ragazzi sardi che pensano che non ci sarà futuro in Sardegna se non c'è futuro a Cagliari. C'è, inoltre, la necessità di creare nuove abitazioni per i giovani e per il ceto medio: uno degli strumenti che abbiamo di fronte è quello del social housing che deve essere sfruttato appieno. Sui trasporti, il primo obiettivo è quello di concludere l'anello della metropolitana leggera delle Fds. Ma occorrono anche parcheggi fuori dalla sede stradale per non far morire un sistema commerciale già in crisi e per togliere le auto dalle strade del centro facilitando le corsie preferenziali del bus e favorendo altre forme di mobilità, soprattutto quella ciclabile. Agli studenti bisogna dare trasporti, biblioteche, luoghi di incontro. Inoltre servono sia un campus universitario che un campus diffuso da realizzare prevalentemente nelle aree storiche».
MASSIMO ZEDDA «I temi che pongono i sindacati sono gli stessi che poniamo noi: in primis quello della concertazione con tutti gli attori della società cagliaritana, dal sindacato alle forze imprenditoriali e ai commercianti. Con loro sui diversi temi ci deve essere un confronto continuo e una condivisione delle scelte. Credo inoltre che il sindaco di Cagliari debba essere autorevole perché spetta a lui porre all'attenzione delle istituzioni le questioni della città capoluogo di Regione perché - questo occorre sottolinearlo - lo sviluppo della Sardegna passa attraverso lo sviluppo della città nella cui area vasta si concentra un terzo della popolazione dell'Isola. L'autorevolezza ci dev'essere nel porre le questioni di interesse della città all'attenzione della Regione, dei Comuni dell'area vasta, dei grandi soggetti economici come Cacip, Camera di commercio, Autorità portuale, associazioni che rappresentano le imprese. Per me il sindaco di Cagliari deve essere colui che assume un ruolo-guida nella regione, che interloquisce con tutti, che stimola progetti di sviluppo. Quanto ai giovani, la città deve offrire servizi, non può invecchiare precocemente ma deve ringiovanire diventando ospitale per gli studenti universitari».
CLAUDIA ZUNCHEDDU «Lo spopolamento è il simbolo del degrado e dell'impoverimento della città, che ha costi della vita non più sostenibili per ampi strati della popolazione. Il problema abitativo potrebbe essere risolto recuperando migliaia di appartamenti esistenti, di proprietà pubblica e da destinare a prezzi accessibili a quei cittadini che necessitano di un tetto. Ciò creerebbe occupazione oltre a restituire il decoro ai quartieri. Il superamento della crisi economica è possibile solo se si aiutano le imprese di tutti i settori, dal commercio, all'artigianato, alla pesca, al turismo con una drastica riduzione del carico fiscale sia comunale che regionale. Il Comune può intervenire su Equitalia e altre società delegate per la riscossione di imposte e tributi comunali, per una moratoria rinunciando agli interessi sul debito e dilazionando il dovuto. La metropolitana di superficie può essere un'occasione per razionalizzare i flussi da e per la città, ma il rilancio del servizio pubblico di trasporto si può avere solo con la riduzione del costo del biglietto. Serve anche un piano ciclabile integrato. Sulla cultura, Cagliari può essere una capitale che crea ricchezza e benessere per se stessa e tutto il territorio con, ad esempio, Molentargius che oltre a circuiti turistici potrebbe riprendere in parte l'estrazione e la lavorazione del sale. I beni artistici, presenti nei quartieri storici, da Tuvixeddu, all'anfiteatro, alle chiese, al cimitero monumentale di Bonaria, ai palazzi storici, alle vestigia romane e puniche sono tutti motori di attrazione turistico-culturale e volano di occupazione concreto. Tutto ciò è realizzabile con un piano coordinato dove il Comune ha ruolo di guida e di unione fra pubblico e privato. Purtroppo Cagliari, con la zona industriale di Macchiareddu da una parte e la Saras dall'altra, è tutt'altro che esente dall'inquinamento ambientale. La salute di Cagliari e della sua popolazione è ad alto rischio».
FABIO MANCA