Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Anfiteatro, inchiesta della Procura

Fonte: L'Unione Sarda
13 aprile 2011

L'ipotesi di reato è danneggiamento del monumento per l'uso prolungato delle tribune

Sequestrati documenti al Comune, per ora nessun indagato

Gli uomini del Corpo forestale si sono presentati ieri pomeriggio nell'ufficio del dirigente dell'edilizia pubblica Mario Mossa. Ed hanno sequestrato delibere, relazioni e ordinanze sull'Anfiteatro romano. È il primo effetto dell'inchiesta, per il momento contro ignoti, aperta del sostituto procuratore Daniele Caria: l'ipotesi di reato è danneggiamento, cui si aggiungerebbe una contravvenzione per l'inosservanza dell'ordinanza della sovrintendenza ai Beni archeologici che impone la rimozione delle tribune lignee. In sintesi: non avendo smontato le gradinate quando era previsto, sarebbe stato danneggiato il monumento.
A riaccendere i riflettori della Procura sul monumento è stato l'invio, da parte del soprintendente Marco Minoja, della relazione del sopralluogo effettuato il 10 marzo scorso all'Anfiteatro dai funzionari tecnico-scientifici dell'Istituto superiore per la conservazione e il restauro. Un documento di 18 pagine inviato in Piazza Arsenale il 29 marzo scorso, meno di due settimane fa, che evidenzia «la necessità e l'urgenza della rimozione delle strutture lignee sovrapposte nel 2000». Uno smontaggio «ormai improrogabile non solo per poter predisporre i necessari interventi di ripristino e manutenzione straordinaria, ma anche per il degrado raggiunto dall'impianto ligneo delle strutture». Una condizione che il 4 gennaio scorso aveva indotto il soprintendente a definire «impossibile, per la sicurezza delle persone e delle cose, il rilascio di ulteriori autorizzazioni alla realizzazione degli spettacoli».
TUTTI I DANNI La relazione rileva che «le superfici orizzontali delle gradinate sono estesamente colonizzate dai licheni», che «quando piove la parte sotterranea dell'Anfiteatro si allaga e la struttura sovrammessa, impedendo l'evaporazione dell'acqua, favorisce la disgregazione e l'erosione della pietra». Un fatto dimostrato, secondo i tecnici ministeriali, dalla presenza diffusa di frammenti di pietra, fratturata e lesionata in numerosi punti. A giudizio dei funzionari dell'Istituto superiore per la conservazione e il restauro, la presenza delle tribune «impedisce di effettuare indagini e monitoraggi sull'eventuale modificarsi della stabilità della roccia», la stessa «struttura sovrammessa è in condizioni conservative precarie». In conclusione, i tecnici sostengono che «le tribune, poggiando sul monumento, ne compromettono lo stato di conservazione impedendo le indagini e interventi conservativi».
COMUNE CONTRARIO La tesi dei tecnici era stata confutata dall'assessorato comunale ai Lavori pubblici che aveva annunciato per i prossimi giorni una controispezione che, se avesse dato esito positivo, avrebbe potuto dare il via agli spettacoli estivi. Anche il ministro della Cultura Giancarlo Galan, nonostante l'inibizione della soprintendenza, si era speso per l'utilizzo del monumento. L'inchiesta rende tutto più difficile.
FABIO MANCA