Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«I lavori d'estate? Sarebbe il caos»

Fonte: L'Unione Sarda
12 aprile 2011

IL PRINCIPIO
I BARETTI DEL POETTO. L'allarme dei gestori: serve un'ordinanza per rinviare a ottobre demolizioni e ricostruzioni

Rischio di spiaggia off limits. Floris: «Ora una soluzione»

A poco più di un mese dall'addio al Comune, il sindaco Emilio Floris è chiamato (dopo tanti rinvii) a sbrogliare la matassa dei baretti del Poetto. Dodici gestori, sui quali grava l'ordinanza di demolizione, hanno ottenuto dall'ufficio Suap l'autorizzazione a buttare giù le strutture esistenti e a ricostruire secondo i dettami stabiliti dalla conferenza dei servizi dello scorso 28 febbraio. Peccato che la stagione sia alle porte e l'immediato avvio dei lavori rischi di chiudere, di fatto, l'accesso al versante cagliaritano del litorale più amato dai bagnanti e dal popolo della notte.
SOLUZIONE Cosa fare per scongiurare il pericolo? «Semplice», sostengono i gestori dei baretti, «basterebbe una nuova ordinanza, con la quale il sindaco dovrebbe spostare l'obbligo dell'inizio dei lavori di demolizione alla seconda metà di ottobre». Facile a dirsi, meno a farsi. Anche se il primo cittadino non è insensibile al richiamo: «Trasformare il Poetto in un immenso cantiere estivo è certamente impensabile ed è in quest'ottica, quella dei cittadini che devono poter fruire della spiaggia e dei servizi, che la struttura comunale deve trovare le soluzioni più idonee - rileva Floris - a maggior ragione ora che dai gestori sono arrivati atti concreti, che provano le loro buone intenzioni riguardo alla voglia di mettersi in regola».
LA DIFFICOLTÀ Dal punto di vista amministrativo non sarà comunque facile trovare una soluzione che metta gli imprenditori al riparo dal rischio dei sigilli: «La nostra ordinanza di demolizione aveva effetto immediato e non poneva limiti temporali - aggiunge il sindaco - si deve capire in quale forma è possibile spostare i suoi effetti al termine della stagione balneare».
I GESTORI Agli atti c'è una richiesta formale presentata dal pool di gestori che ha ottenuto l'autorizzazione a demolire e ricostruire: «Nel corso della conferenza dei servizi dello scorso 28 febbraio - ricorda Sergio Mascia, del consorzio Poetto services - abbiamo chiesto che si parta subito solo con il progetto pilota presentato da Alessandro Ticca, dell'Otium caffé, alla prima fermata. Ci sarebbe così l'opportunità di limitare a un solo tratto l'area interessata dai lavori e tutti noi potremmo trarre beneficio da questa prima opera, facendo tesoro dell'esperienza di un nostro collega, che si è offerto volontariamente a fare da apripista».
ORDINE PUBBLICO Non sarà facile, come detto. Dal punto di vista burocratico c'è da fare i conti non solo con l'ordinanza di demolizione ma anche con i limiti temporali fissati dalle autorizzazioni rilasciate dal Suap per l'inizio dei lavori. Un groviglio di problematiche che dovranno essere affrontate e risolte nel giro di pochi giorni, se si vuole evitare il caos proprio in piena estate. Floris non vorrebbe andar via dal Comune lasciando la questione aperta e per questo mette sotto pressione gli uffici: «Dobbiamo dare una risposta certa non solo agli imprenditori che attendono di conoscere il destino delle loro attività ma a tutti i cittadini, che sono i veri padroni del Poetto. Pensare a un litorale punteggiato di gru che abbattono le strutture in cemento armato e di camion che portano via le macerie, proprio in piena stagione, dovrebbe preoccupare tutti». È per questo che l'intervento del Comune è auspicato da più parti. Altrimenti l'estate 2011 rischia di passare alla storia.
ANTHONY MURONI

 

Il retroscena
Due mesi persi
e le stranezze
della burocrazia
Cosa c'è scritto nelle autorizzazioni rilasciate dallo sportello unico per le attività produttive? A saltare agli occhi è la temporalità del dispositivo, che è contenuto in un documento che è stato protocollato l'8 aprile. Perché il via libera ai lavori di demolizione è immediato e incondizionato, mentre quello per la ricostruzione del manufatto prefabbricato, in legno lamellare (da rimuovere alla fine della stagione) riguarda il periodo compreso tra il 1 marzo e il 31 ottobre 2011. Considerato che oggi è 12 aprile, salta all'occhio il fatto che, in partenza, i gestori hanno già perso oltre un mese per le lungaggini della burocrazia. Non solo: l'autorizzazione unica sostituisce e supera le prescrizioni urbanistiche e paesaggistiche, imponendo ai richiedenti di attendere 30 giorni per la disponibilità del provvedimento. Questo significa che, essendo stato protocollato l'8 aprile, i lavori non potrebbero iniziare prima dell'8 maggio. E a quel punto i mesi persi, nell'economia dell'investimento, sarebbero due. Ultimo aspetto: leggendo il nullaosta emerge che i gestori avevano colto nel segno, a proposito dell'impossibilità di ottemperare sin da subito all'ordinanza di demolizione. Per muovere un solo mattone, al Poetto, serve comunque un'autorizzazione. ( a. mur. )