Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Quella «fusione perfetta» tra patrioti e sorvegliati

Fonte: La Nuova Sardegna
8 aprile 2011

L’esposizione all’Archivio di Stato






CAGLIARI. A testimoniare che forse la cosiddetta «fusione perfetta» tra la Sardegna e l’Italia fosse già una realtà assai prima del 1861, cioè da quel 1848 che segnò l’unione tra gli stati della terraferma, Piemonte e Liguria alla Sardegna, sono ad esempio quei sardi accorsi a combattere nelle prime guerre di indipendenza (alcuni dei quali però arruolati dall’esercito sabaudo anche nelle galere in cambio della libertà). Una zona d’ombra della Storia unitaria, o perlomeno un periodo probabilmente poco conosciuto. E che indica un sentimento patriottico comunque già diffuso, come rivela ad esempio l’inno scritto da un anonimo sardo che esorta «...Facciam tutti una sola famiglia». Versi presi ad emblema e titolo di un notevole percorso storico e culturale inaugurato ieri nei locali dell’Archivio di Stato, nella centrale via Gallura. Una esposizione allestita in due piani diversi che mostra per la prima volta documenti e cimeli custoditi dal museo del Risorgimento di Cagliari (museo in realtà quasi virtuale perchè non possiede ancora uno spazio ad hoc). Una collezione che, oltre alle vicende legate all’epopea risorgimentale spazia fino alla Prima Grande Guerra. Al pianterreno una sezione è dedicata interamente a un patriota importante come il sassarese Efisio Tola, giovane ufficiale di stanza in Piemonte presso la Brigata Pinerolo, diventato affiliato alla Giovane Italia e fucilato a Chambery nel 1833 su ordine di Carlo Alberto per «sedizione».
Nelle diverse stanze di «...Facciam tutti una sola famiglia» sono tanti i cimeli e le curiosità che si scoprono, da una lettera autografa di Giuseppe Garbaldi indirizzata al garibaldino Cozzi a quelle regolarmente e quotidianamente stilate e indirizzate alla polizia da una spia che fanno capire quanto l’Eroe dei Due Mondi fosse anche a Caprera un sorvegliato speciale...
Tra baionette ed elmi della Prima Guerra spicca la straordinaria sciabola e spada d’onore del generale Carlo Sanna della Brigata Sassari. E a proposito di soldati ecco i costumi, le preziose stampe come le grandi litografie riproducenti lo sbarco e la guerra in Crimea combattutta in largo numero dai militari sardi. Imperdibile davvero. (w.p.)