Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Non garantisce un'accoglienza dignitosa né la sicurezza»

Fonte: L'Unione Sarda
8 aprile 2011

«Non garantisce un'accoglienza dignitosa né la sicurezza»

Il sito cagliaritano destinato all'accoglienza dei migranti tunisini è inadeguato, sia per l'accoglienza sia per la sicurezza. Lo ha sottolineato il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, tornando sul trasferimento nel capoluogo di circa 700 immigrati nordafricani
«La Sardegna, in nome del principio di solidarietà e in virtù della propria posizione geografica baricentrica nel Mediterraneo, ritenendo di dover esercitare un ruolo attivo dinanzi all'emergenza causata dalla crisi del Nord Africa, ha dato inizialmente la propria disponibilità a ospitare i profughi in fuga dagli scenari di guerra», fa notare il governatore della Sardegna. «Tuttavia, nel corso delle riunioni» che si sono tenute «a livello locale e nazionale abbiamo chiesto che fossero rispettati due tipi di esigenze: quelle di accoglienza umanitaria da un lato e quella di sicurezza dei nostri concittadini dall'altro». Da qui la presa di posizione del presidente della Giunta regionale: «Contesto la scelta di un sito non rispondente né all'una né all'altra indicazione». E finisce sotto accusa anche la vigilanza dell'ex caserma dell'Aeronautica di viale Elmas: «Come dimostra la fuga di circa quaranta immigrati, il non adeguatamente vigilato».
La Regione aveva dato la propria disponibilità già un paio di settimane fa ad accettare una partecipazione all'accoglienza necessaria per far fronte ai flussi di migranti in arrivo dal Nordafrica. In realtà Villa Devoto aveva avuto informazioni poco chiare dal ministero dell'Interno, che aveva parlato di profughi libici in fuga dalla guerra e quindi di richiedenti asilo politico. Negli ultimi giorni la situazione è mutata radicalmente. C'è stato il primo sbarco in Sardegna di clandestini in arrivo dalla Tunisia e due giorni fa - con l'arrivo di 700 clandestini - è stato messo in azione il piano di smistamento degli immigrati concentrati a Lampedusa, ormai incapace di far fronte all'emergenza. «Il rapido avvio delle procedure per la concessione del permesso temporaneo annunciato dal ministro Maroni», continua Cappellacci, «rappresenta una svolta positiva, perché, consentendo una certa libertà di movimento agli immigrati, potrebbe portare a una loro distribuzione più equilibrata, sia a livello nazionale che europeo». Una soluzione «che è più conforme anche alle esigenze di chi ha attraversato il mare in cerca di una vita migliore».