Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Donna con neonato dopo lo sfrattoresta senza la luce

Fonte: L'Unione Sarda
5 aprile 2011

«Nessuno mi dà una casa»

«Il padrone di casa mi ha dato lo sfratto. E, visto che non me ne vado, mi ha staccato la luce», protesta Olena Seliuk, “domestica ucraina” (secondo la sua definizione). Un problema risolvibile. Se non fosse che la donna ha un figlio di pochi mesi. «Non posso neanche conservare in frigo il latte per lui». Possibile che esista un padrone di casa tanto inumano? «Macché inumano», protesta il proprietario dell'appartamento, Paolo Carcangiu, «mi sono ritrovato in una condizione nella quale non potevo fare altrimenti».
IL RAPPORTO I problemi tra padrone di casa e affittuario nacquero pochi mesi dopo la firma sul contratto di affitto per un appartamento in piazza Galilei. La donna, con un figlio appena nato, non riuscì più a lavorare come faceva prima. «Riuscivo a mantenermi abbastanza bene. Poi, con un figlio da crescere, sono stata costretta a ridurre il lavoro». E Olena Seliuk cominciò ad accumulare debiti. «Alla fine», ammette la donna, «sono arrivata a circa 1.800 euro. Solo 800, al tirar delle somme, perché c'erano mille euro di caparra». Affitti non pagati e, soprattutto, bollette delle luce. In fondo, il nodo del contendere sta proprio qui.
IL PADRONE «Ho sempre cercato», interviene Carcangiu, «di venirle incontro. D'altronde, sono uno che crede nell'integrazione». Ma i soldi non arrivavano. «E fin tanto che erano quelli dell'affitto non pagato, avrei anche potuto accettare dilazioni. Il fatto è che continuavano ad arrivarmi bollette della luce da 400 euro». Falliti i tentativi di conciliazione, a dicembre Carcangiu comunicò l'intenzione di arrivare allo sfratto e alla conclusione del contratto. «Io», interviene Olena Seliuk, «ho cercato una nuova sistemazione ma non sono riuscita a trovare niente. Chi ha case vuole solo studenti oppure persone che abbiano una busta paga».
LO SFRATTO A metà marzo, la scadenza naturale del contratto. «Le ho concesso», chiarisce Carcangiu, «altri cinque giorni per trovare una nuova sistemazione. Ma, nel frattempo, non è successo niente». Così, allo scadere del tempo, il padrone di casa ha staccato la luce. «Capisco che c'è un bambino. Proprio per questo ho dato una proroga per lasciare libero l'appartamento. Ma non potevo correre il rischio di ritrovarmi un'altra bolletta da 400 euro. Mica navigo nell'oro: ho una figlia che è precaria nella scuola».