Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Falcidiati i contributi ai disabili Espa: «È macelleria sociale»

Fonte: La Nuova Sardegna
31 marzo 2011

 
LEGGE 162

Trincas: «Per i pazienti psichiatrici ormai non c’è più assistenza»

CAGLIARI. Marco Espa consigliere regionale fece un video su quello che sarebbe successo una volta che la legge regionale 162 sulla disabilità sarebbe stata applicata coi nuovi parametri che hanno tagliato fino all’80 per cento i sostegni economici ai disabili. Una dopo l’altra le famiglie si vedono arrivare somme modestissime mentre per i malati di mente il problema è ancora più grave: c’è chi si è ritrovato con un’ora la settimana di assistenza e 150 euro al mese di sussidio. Le famiglie hanno cominciato a riunirsi per capire cosa fare: a fronte di queste pesanti riduzioni, infatti, non c’è un’esplosione dei servizi alla persona. Le leggi porta-guai sono due: la 162 che riguarda tutti i tipi di disabilità e che eroga somme stanziate direttamente dalla Regione, la 20 sulle malattie psichiatriche che eroga somme stanziate sempre dalla Regione ma distribuite all’80 per cento dai comuni e al 20 per cento dai dipartimenti di salute mentale. La prima sta mettendo in ginocchio disabili e famiglie a causa della revisione dei parametri, la seconda invece non è stata toccata nella sostanza ma i soldi non arrivano lo stesso perché comuni e dipartimenti non li hanno ancora ricevuti. Gisella Trincas presidente dell’Asarp, l’associazione per l’attuazione della riforma psichiatrica, spiega che la beffa per i disabili mentali è doppia: la scheda che doveva servire alla Regione per censire i bisogni è stata costruita senza tener conto dei problemi particolari dei malati di mente (che sono forse in grado di lavarsi da soli, ma possono avere problemi di relazione con gli altri, di rapporti in famiglia, di assunzione della terapia) e quindi non li ha rilevati col risultato di escluderne una larghissima parte dalla contribuzione della 162. Sommata al mancato pagamento della legge 20 è chiaro il livello del disagio. «Ma si badi - spiega Trincas - che il problema dei malati di mente è di nuovo gravissimo perché in discussione non c’è solo il sussidio mensile: non c’è assistenza domiciliare, non si fanno più progetti personalizzati, non si fanno progetti per la residenzialità, in carcere i detenuti con malattie mentali non ricevono assistenza». «E’ una macelleria sociale - dice Espa - le famiglie ora toccano con mano l’iniquità dei criteri adottati dalla giunta regionale e si stanno rivolgendo alle associazioni». (a.s.)