Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Liberare dal legno l’anfiteatro»

Fonte: La Nuova Sardegna
28 marzo 2011

 
In alternativa il nuovo spazio all’aperto realizzato vicino al teatro lirico 
 
 
 
Abbiamo 25 milioni di debiti. Il Parco della musica potrà dare un notevole contributo 
 
ROBERTO PARACCHINI 

 

CAGLIARI. «Non spetta a me decidere, io sono andato a vederlo l’anfiteatro romano. La mia personale opinione è che le impalcature di legno dovrebbero essere smantellate», afferma Gennaro Di Benedetto, soprintendente del teatro lirico.
Al quinto piano della sede della Fondazione, a fianco del teatro, Di Benedetto guarda fuori dalla finestra e indica l’anfiteatro all’aperto appena realizzato nell’ambito del Parco della musica: «Quello potrebbe essere uno spazio alternativo, capace di ospitare duemila spettatori. L’impalcatura in legno con cui è stato rivestito ha lasciato i suoi segni. Mentre l’anfiteatro merita di essere ridato al suo splendore. Per millenni è stato (ed è) un monumento testimone dell’importanza del teatro, ricco anche di accorgimenti tecnici straordinari. Anche per questo va salvaguardato: ci racconta e ricorda che il nostro lavoro di operatori del teatro viene da lontano».
Ieri durante la presentazione dell’undicesima edizione del festival di Sant’Efisio (vedasi il servizio nelle pagine della Cultura) Gennaro Di Benedetto ha anche sottolineato la difficoltà economica in cui si trova la Fondazione del teatro lirico.
All’incontro di ieri doveva essere presente il sindaco Emilio Floris (presidente della Fondazione, di cui il Comune è l’azionista di maggioranza), ma ha comunicato che impegni improrogabili gli impedivano di esserci. Nello stesso tempo e al di là degli spettacoli, restano i debiti: venticinque milioni. Dopo il recupero dei fondi per lo spettacolo, da Roma dovrebbero arrivre due milioni e 600mila euro. «Insufficienti». Gli scenari possibili per superare la situazione di crisi sono diversi: dall’ipoteca sul teatro all’ingresso di nuovi soci nella fondazione (meno probabile).
Il primo collaudo per il Parco della musica è previsto per i primi di aprile e il soprintendente spera «che questo importante spazio possa esser utilizzato il prima possibile». Nei finanziamenti previsti per la realizzazione del Parco, spiega il soprintendente, «vi sono anche quelli per l’inaugurazione e le prime manifestazioni. Questo significa che non peseranno sui nostri bilanci».
Il Parco, però, era stato progettato in un momento storico differente, in cui il teatro lirico disponeva di ben altri finanziamenti. Ora, invece, la Fondazione si trova in gravi difficoltà. Secondo alcuni questa situazione potrebbe far diventare il Parco della musica un monumento nel deserto. Per Di Benedetto, invece, dovrebbe essere un elemento di stimolo. Sempre dalla finesta indica il piccolo e nuovo teatro di oltre trecento posti. Poi cita la nuova piazza, con fontane colorate e musicali che «potrebbero far realizzare un vecchio sogno: l’opera itinerante. E non vanno dimenticate le nuove strutture e le sinergie col conservatorio. Non ho mai visto una struttura simile a questo Parco, se non a Seul. Ha grandi potenzialità e per noi saranno un grande aiuto». Intanto il teatro lirico ha anche la responsabilità di proteggere e valorizzare «un suo grande patrimonio, quello dei 1.300 abbonati. Un numero molto elevato - sottolinea Di Benedetto - in altre città, più piccole di Cagliari, non c’è questa passione». Infine per uscire dalla crisi c’è anche il 5 per mille a favore della Fondazione. «Ma l’anno scorso sono stati raccolti solo 17mila euro».