Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Artizzu, tra vangelo e politica

Fonte: La Nuova Sardegna
28 marzo 2011

 
Da giornalista a candidato più votato in consiglio regionale 
 
 
 
Mi presenterò con almeno tre liste di appoggio Inizialmente ero con Massimo Fantola, ma il Pdl mi ha escluso 
 
ROBERTO PARACCHINI 

CAGLIARI. Ignazio Artizzu, 47 anni, consigliere regionale e coordinatore del Fli in Sardegna, è il maggior responsabile dei sonni poco tranquilli (e forse agitati) di Massimo Fantola, il leader dei Riformatori candidato a sindaco per la coalizione di centrodestra. Artizzu, il cavaliere del Santo Sepolcro di Gerusalemme, è infatti il candidato a sindaco del Fli.
Come cavaliere del Santo Sepolcro, Artizzu è considerato un soldato del Papa. Lui non lo dice ma chi lo conosce sa che di questo ruolo ne va fiero. Cattolico e amico dell’arcivescovo Giuseppe Mani, il consigliere regionale tiene a sottolineare che pur, «con un carattere da toscano verace e sanguigno, il responsabile della curia sarda è molto buono e, con spirito evangelico, è autore di tanti interventi di carità». Alla domanda sulla vicenda che ha coinvolto l’ex parroco di Sant’Eulalia Mario Cugusi, trasferito contro la sua volontà da monsignor Mani, Artizzu precisa che il tutto gli «è molto dispiaciuto». Ma che verso l’arcivescovo lui «prova grande stima». Sentimento che aveva anche verso monsignor Ottorino Alberti, «sardo e nuorese di grande cultura». Sul comodino, come lettura di questi giorni, Artizzu tiene «Gesù di Nazaret. Dal battesimo alla trasfigurazione» di Papa Joseph Ratzinger, «è il primo volume della trilogia su Gesù di Benedetto XVI. Ma alle riflessioni sulla bibbia e i vangeli affianco spesso anche romanzi d’avventura e spy story».
Mentre sui brutti sogni di Fantola, è molto netto: «Inizialmente noi del Fli lo avevamo subito appoggiato. Poi gli avvenimenti hanno preso una piega diversa». Il Pdl, dopo gli scontri romani, ha infatti posto il veto sull’alleanza col Fli. «Ma quello che politicamente più conta - sottolinea Artizzu - è che Fantola, come cndidato a sindaco e, quindi, capo della coalizione, non ha dato risposta alcuna alle nostre richieste di chiarimenti. Da qui la decisione di correre da soli». E ora Artizzu si presenterà «con almeno tre liste».
La carriera politica di Artizzu, giornalista professionista in Rai, «oggi in aspettativa non retribuita da quando sono stato eletto consigliere regionale nel 2004», è cominciata dieci anni fa proprio con l’elezione nell’assemblea municipale, per An. «Non c’è niente di più bello - spiega - che fare il consigliere comunale». Mentre nell’altro palazzo di via Roma è stato riconfermato nel 2009 con quasi undicimila preferenze, «il più votato nella storia dell’assemblea sarda», sottolinea con orgoglio. Figlio d’arte (anche il padre Lucio è giornalista ed è stato per vent’anni consigliere comunale per la Dc), Ignazio ha cominciato a scrivere all’età di 14 anni sul quotidiano L’Isola di Sassari, poi ha lavorato per La Nuova, Sardegna 1, Videolina e infine la Rai.
Cattolico convinto, Artizzu rifiuta il «gioco della torre»: non butta giù nessun nemico (politico), nemmeno il segretario regionale del Pdl Mariano Delogu: «Anche con lui ho un ottimo rapporto personale». Mentre accetta di raccontare due motivi per cui il capoluogo dell’isola è una città «tutta da amare». Il primo, «parafrasando il Vangelo, perché “prima che Roma fosse, Cagliari era”. Quando ancora la capitale nazionale era una landa di pastori noi eravamo già un centro importante. Il secondo è che questa è la città più bella del mondo». E per dimostrarlo precisa che uno dei due suoi figli (il più grande è all’asilo) è stato chiamato Efis, «in onore del santo e della nostra storia».