Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cena per finanziarel'elezione di Fantola,più di mille adesioni

Fonte: L'Unione Sarda
25 marzo 2011

IL CANDIDATO. Stasera a Bingia Pernis

Vedi la foto Saranno poco più di mille i sostenitori di Massimo Fantola che si ritroveranno stasera a Bingia Pernis, per la cena di auto-finanziamento organizzata dal comitato elettorale che ne sostiene la candidatura a sindaco per il centrodestra. Oltre mille persone che hanno versato un contributo minimo di 50 euro, consentendo al leader dei Riformatori di partire dall'ottima base di almeno 50 mila euro, da spendere nella contesa elettorale.
Un risultato sopra ogni aspettativa, fanno sapere dal quartier generale del candidato a sindaco, che testimonierebbe del grande consenso che la sua proposta starebbe incontrando in città: «L'iniziativa di chiedere soldi alla gente ha suscitato commenti, approvazione e critiche - dice il leader riformatore - le più feroci sono quelle legate alla crisi economica e dalla difficoltà, da parte di molte persone, a far fronte a una richiesta del genere».
Una critica che Fantola accetta di analizzare, respingendola: «Le campagne elettorali fanno parte della democrazia. Nei posti dove le hanno abolite non mi sembra che si viva meglio che da noi - sostiene - e sarebbe ipocrita negare che abbiano un costo: dai manifesti, alle telefonate, dagli spot televisivi all'affitto delle sale per gli incontri, dalla tipografia alle spese postali. Chi deve pagare questi costi? Se il candidato sindaco è ricco e ambizioso, se li affronta per conto proprio. Ma noi non crediamo che la politica debba essere riservata ai ricchi. Se il candidato ha pochi amici, danarosi e potenti, la campagna elettorale gliela pagano loro. Ma poi è difficile che il sindaco resti un uomo libero: nella migliore delle ipotesi è facile che debba restituire la cortesia a chi gli ha finanziato la campagna elettorale. Nel nostro caso la scelta è chiara: vorremmo un sindaco libero». Per questo il comitato elettorale si sarebbe rivolto a tutti i cittadini cagliaritani in grado di sottrarre 50 euro al proprio budget familiare: «È chiaro che non chiediamo niente a chi ha difficoltà ad arrivare a fine mese con il proprio stipendio, né a quelli che non credono nella politica, perché pensano che i politici siano tutti uguali e facciano soltanto i propri interessi. Noi la pensiamo diversamente: non pensiamo che i politici siano tutti uguali, come non lo sono i medici, non lo sono le commesse dei negozi, gli avvocati, i dipendenti delle Poste e quelli della Regione».