Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

colpevole Albergo del povero,4 anni per peculatoall'ex presidente

Fonte: L'Unione Sarda
24 marzo 2011

LE ACCUSE

GUP. Mercurelli

Per l'accusa con i soldi fatti sparire dalle casse dell'albergo del povero di Mulinu Becciu aveva acquistato un'auto di grossa cilindrata, un appartamento in via Pasubio, mobili e arredi. Oltre 200 mila euro in tutto, stando ai calcoli della Procura, che Enrico Mercurelli, avvocato e presidente sino al 2004 della Onlus Madonna della Strada a cui era affidata la gestione della casa famiglia, aveva dirottato sul suo conto un po' alla volta, attingendo dai fondi che ogni anno il Comune metteva sul piatto per far andare avanti la struttura.
Accuse gravi, che ieri sono costate all'ex amministratore dell'ostello una condanna a quattro anni di carcere per peculato. Il Gup Cristina Ornano, davanti al quale si è svolto il processo in abbreviato, rito che ha consentito a Mercurelli di beneficiare dello sconto di un terzo della pena, lo ha infatti ritenuto colpevole e ha finito per accogliere integralmente la richiesta del pm Giangiacomo Pilia.
La vicenda risale agli anni dal 2001 al 2004 quando, secondo la ricostruzione dell'accusa, il Comune aveva versato alla onlus Madonna della strada quasi 700.000 euro in bonifici per la gestione dell'albergo del povero. L'inchiesta della Procura era però scattata solo cinque anni dopo, nel febbraio 2009, quando un uomo, che era stato inserito a sua insaputa nell'elenco dei soci della Onlus, aveva ricevuto dall'Agenzia delle entrate quattro cartelle di pagamento per degli illeciti tributari e aveva portato tutti i documenti in Questura.
Insospettiti, gli inquirenti avevano così acquisito i documenti contabili e fatto un'accurata verifica bancaria, grazie alla quale si era scoperto che Mercurelli aveva trasferito parecchi soldi dal conto della Onlus al suo personale: 40 milioni di lire nel 2001, 28.000 euro nel 2002, 30.000 nel 2003, 60.000 nel 2004. L'imputato aveva inoltre trasferito altri 75.000 euro anche l'anno successivo, quando non era più presidente.
Soldi trattenuti a titolo di compensi, secondo l'avvocato difensore Sandra Mura, che nella sua arringa ha puntato molto sulla deposizione dell'ex dirigente comunale ai servizi sociali Maria Letizia Sanna, unico testimone del processo: «La dirigente ha negato qualunque ammanco - ha commentato il legale -, e ha precisato che non furono mai mossi rilievi alla Onlus riguardo la gestione della casa-famiglia. Anzi, le relazioni erano positive tanto che l'incarico annuale fu più volte rinnovato. Ora aspettiamo le motivazioni, ma di certo faremo ricorso in appello».