Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Calcio, un racconto in jazz

Fonte: La Nuova Sardegna
21 marzo 2011

Al Massimo, il live di Peppe Servillo, Javier Girotto e Natalio Mangalavite incanta il pubblico



E martedì per la rassegna di Shannara di scena il sax di Cafiso




ANDREA MUSIO

CAGLIARI. Un labile confine separa il jazz dalla musica d’autore in un live che lascia col fiato sospeso, come quello di giovedì al Massimo, primo appuntamento di «Forma e poesia nel jazz» di Shannara. Sul palco Peppe Servillo con Javier Girotto e Natalio Mangalavite.
Un Trio d’eccezione che ha tenuto incollato il numeroso pubblico con una performance di musica e forte teatralità. L’unione fa la forza e le diversità fra i tre musicisti ne amplificano gli effetti. «Suoniamo con naturalezza perchè la musica è radicata nel nostro Dna - spiega il sassofonista Girotto - quella di origine argentina scorre nelle mie vene così come in quelle del mio conterraneo Mangalavite». Peppe Servillo aggiunge che «La canzone d’autore è il mio contributo a questi straordinari musicisti. Certo, in scena ci metto anche del teatro: ma come potrei farne a meno? Sono napoletano».
Un incontro argentino-napoletano che ha prodotto due dischi di forte interesse come «L’amico di Cordoba» edito da Il Manifesto (un progetto del 2003 ispirato al tango di Piazzolla, Jobim, al jazz e alla canzone d’autore italiana capace di unisce l’anima sudamericana con quella mediterranea) e «Futbol» prodotto due anni fa dallo stesso Girotto e pubblicato da Pid nel 2009. Una selezione fra questi due album ha fornito il materiale per la scaletta del concerto. Straordinaria la parte ispirata dagli scritti di Osvaldo Soriano. Una serie di racconti dove il mondo del calcio viene esplorato con passione: eroi e vittorie, gioie e sconfitte. Storie di vita vissuta attorno al pallone. Come «Final do mundo» che riporta alla memoria la clamorosa sconfitta del Brasile a favore dell’Uruguay nel campionato mondiale del 1950, alle disavventure germaniche di Trapattoni con «Lo sfogo del Mister». Quattordici brani in tutto: da «Jueguito» a «Ninna nanna del G.r.a», tragicomica storia di un padre che portando il figlio a scuola resta imbottigliato nel traffico mattutino di un grande raccordo anulare. Ed ancora la romantica «No te mueras nunca», «Maradona era meglio di Pelè», «Che senso ha», «Il chiacchierone» tutte introdotte con sapienza teatrale e affabulatoria dal cantante Servillo. «Forma e poesia nel jazz» prosegue martedi, alle 21 al Minimax, con il duo composto dal sassofonista Francesco Cafiso e Dino Rubino al pianoforte.