Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Pirri, è scontro sulla presidenza

Fonte: La Nuova Sardegna
21 marzo 2011



Dopo il salvataggio regionale della frazione, prime divisioni del Pdl



LA MUNICIPALITÀ L’uscente Tonio Melis forse non sarà ricandidato Nel centrosinistra si fa il nome di Luisa Ghiani

ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. La muncipalità di Pirri è salva. E ora inizia la corsa alla candidatura per la presidenza. Il consiglio regionale nel ratificare la disposizione della Finanziaria nazionale, che elimina i parlamentini di rione, ha stralciato la municipalità di Pirri, che resta in vigore.
Ora il consiglio comunale dovrà modificare il proprio statuto che implica il regolamento di Pirri.
I problemi. In quello attuale, infatti, l’amministrazione comunale aveva inserito sia le circoscrizioni che la municipalità con derivazione dallo stesso articolo. Da qui la necessità di un intervento per modificare lo statuto. «Ma essendoci ora una legge regionale, quindi sovraordinata rispetto alle decisioni del Comune - spiega Luisa Ghiani, capo gruppo del Pd nella municipalità di Pirri - questa vale anche senza la modifica dello statuto che, in ogni caso, andrà fatta». Argomento che il consiglio comunale dovrà affrontare martedì prossimo.
I candidati. Per molti Tonio Melis, detto anche «re di Pirri» per l’alto numero di preferenze in grado di raccogliere (come consigliere comunale era quasi sempre il primo degli eletti, e le sue preferenze eerano prevalentemente pirresi), la ricandidatura dovrebbe essere scontata. Ma Lui ha già messo le mani avanti e alla Nuova ha precisato a suo tempo che prima vuole sapere se le funzioni dovute a Pirarriveranno («ho anche scritto al ministro»). Nello stesso tempo, però, la sua candidatura a presidente da parte della coalizione di centrodestra non è affatto scontata. Nel Pdl si fa infatti con insistenza il nome di Loredana Lai. Nel centrosinistra, invece, la persona più gettonata come competitore per la poltrona di presidente della municipalità, è Luisa Ghiani.
La polemica. Il partito di maggioranza relativa del centrodestra rimprovera a Melis una serie di atteggiamenti critici verso il sindaco Emilio Floris e i consiglieri comunali. Inoltre, un altro «affronto» viene considerato il fatto di non aver approvato (pur con parere consultivo) il bilancio comunale. Nello stesso tempo il dibattito non è ancora chiuso ed entra nel merito del «manuale Cencelli» (la divisione delle poltrone sulla base delle aree e di voti). La Lai è infatti politicamente vicina a Maurizio Porcelli, il potente consigliere comunale del Pdl (è presidente della commissione Cultura e della Scuola civica di musica, nonchè componente del consiglio d’amministrazione della Fondazione del teatro lirico) che nella prossima consiliatura vorrebbe (se vince il centrodestra) fare l’assessore. E visto che la presidenza di Pirri vale una poltrona in Giunta, molti del Pdl non sono d’accordo: o un posto o l’altro.
La storia. Il cammino di Pirri viene considerato da molti dei suoi abitanti, a ritroso. Sino al 1928, infatti era Comune autonomo. Poi - assieme a Selargius, Quartucciu e Monserrato - venne aggregato al capoluogo (strada seguita nel 1937 anche da Elmas). Ora tutti sono ridiventati titolari dei loro territori con propri consigli comunali. Mentre a Pirri, ormai attaccato a Cagliari, è stata data la municipalità. Ma con pochi poteri.
Il decentramento. Sei anni fa, quando venne approvato il regolamento per la municipalità, si era parlato di autonomia gestionale e di decentramento di alcune funzioni amministrative. Poi tutto è stato bloccato, secondo la Giunta per i problemi sollevati dai funzionari, per l’opposizione per la mancanza di volontà politica. Ora con la nuova municipalità si dovrebbe aprire un nuovo corso. In molti lo sperano.