Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

In scena il coraggio dell'antimafia

Fonte: L'Unione Sarda
21 marzo 2011

MAGISTRATO

TEATRO. Da mercoledì 23 nell'Isola quattro rappresentazioni dello spettacolo sull'attività del pool

 Ayala con “Chi ha paura muore ogni giorno”


Vedi la foto “Chi ha paura muore ogni giorno”: con questa certezza - e con questo titolo - Giuseppe Ayala ha scritto la sua testimonianza sulla lotta di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino contro la mafia. È il resoconto appassionato e documentatissimo che il magistrato - già Pm al maxiprocesso di Palermo, poi parlamentare e sottosegretario ulivista di ascendenza repubblicana, oggi giudice d'appello all'Aquila - ha steso per restituire ai giovani anni e vicende che lo videro in prima linea contro il crimine organizzato. Quelle memorie in bilico tra cronaca palpitante e storia contemporanea sono diventate un libro e poi, con la collaborazione di Ennio Speranza, un testo teatrale che mercoledì 23 marzo andrà in scena al Garau di Oristano, giovedì 24 verrà rappresentato a Cagliari all'Auditorium del Conservatorio, venerdì sarà al Verdi di Sassari e sabato all'Eliseo di Nuoro.
Dottor Ayala, lei scrive: “Fummo fermati da pezzi delle istituzioni dello Stato”: chi vi bloccò, e come?
«Il nostro lavoro tocca il massimo successo con la sentenza del maxiprocesso, nel dicembre del 1987. Nel gennaio dell'88 il Consiglio superiore della Magistratura deve nominare il nuovo capo dell'ufficio istruzione: per tutti è scontato che dopo Caponnetto tocchi a Falcone. Ed ecco invece che il Csm nomina Antonio Meli, un vecchio magistrato notoriamente contrario al pool. E infatti appena si insedia lo sfascia: fisicamente i giudici istruttori continuano ad esserci ma quella struttura antimafia cessa di esistere, con danni immaginabili. Intanto il governo indebolisce scientificamente la polizia giudiziaria di Palermo e come Alto Commissario Antimafia sceglie Sica, che in piena onestà dichiara: “La mafia? Sono qui per capire che cos'è”. Ecco perché dico che non fu la mafia a bloccare direttamente il pool. Io però non penso che quella maggioranza nel Csm fosse collusa: alcuni sapevano quel che facevano, altri non ne capirono la gravità».
Oggi la mafia è più forte o più debole?
«Non lo so: c'è ancora, è l'unico dato che mi interessa».
Brusca conferma la trattativa Stato-mafia, citando l'ex ministro degli Interni Mancino come interlocutore dei boss.
«Interlocutore piuttosto deludente, visto che lo volevano ammazzare … Comunque della trattativa io nulla so e posso solo guardare con fiducia ai colleghi che ci stanno lavorando, ma se fosse accertata non mi stupirei: sarebbe coerente con la lunga storia di rapporti tra istituzioni e mafia. Non dimentichiamo che Giuliano fu ucciso dalla mafia su richiesta dello Stato».
Lei fu Pm al maxiprocesso: due anni di aula bunker, due anni di udienze ... l'antimafia può diventare routine?
«No, non ho mai sentito calare l'adrenalina: dovevo dare voce al lavoro e ai sacrifici dei giudici istruttori, un Pm incapace tradisce la fiducia dei colleghi. Fui scelto pur essendo il più giovane dei 25 magistrati della procura: si immagini se il mio problema era la noia».
Lei non è mai stato sulla tomba di Falcone.
«Mai, e neanche su quella di Borsellino: non mi interessano quelle lastre di marmo».
Che amici, che commensali, che compagni di viaggio erano?
«Io ebbi più consuetudine e più continuità di rapporto con Falcone, ma posso dire di entrambi - nonostante le differenze caratteriali: più estroverso Borsellino, più timido Falcone - che erano innanzitutto due uomini degni di questo nome, con gli attributi al posto giusto. Due uomini perbene, semplici, alla mano».
Di che cosa non dobbiamo avere paura?
«Per Falcone chi diceva di non avere mai paura era un bugiardo o un incosciente. Il punto non è non avere paura, ma non lasciarsene paralizzare».
Ma per esempio, questa la riforma della giustizia fa paura o no?
«Sono sereno: è solo uno spot, nulla di concreto. E poi ci sarà il referendum, e pure quella sarà un'occasione per capire come è combinato questo Paese».
CELESTINO TABASSO