Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

I giovani protagonisti della festa

Fonte: La Nuova Sardegna
18 marzo 2011

Gli studenti divisi per scuole hanno cantato, rappresentato, mostrato le suggestioni della storia italiana



Le interpretazioni del bianco rosso e verde di commercianti e ristoratori




PIERLUIGI CARTA

CAGLIARI. Sono stati gli studenti e i giovani ad animare l’anniversario dell’Unità d’Italia, con una manifestazione allestita alla passeggiata coperta del Bastione di San Remy. Le gallerie disponibili sono state occupate dagli atelier degli alunni delle superiori di Cagliari e Quartu. Ogni istituto ha dato il proprio contributo. Il liceo De Sanctis ha allestito bacheche con documenti e materiali della storia della didattica, l’ex nautico Buccari, ha esibito un brigantino goletta, sul quale si formavano i comandanti della marina italiana; gli studenti dell’istituto Michele Giua hanno elaborato il fumetto dell’Inno di Mameli; l’istituto tecnico Scano ha esposto gli studi sul funzionamento della scuola italiana negli anni del fascismo. Lo zenit della giornata si è però raggiunto con l’esibizione musicale del coro e degli strumentisti del Conservatorio di Cagliari, i quali hanno dato vita a un’ora di performance che ha stupito il numeroso pubblico, scelto per l’occasione, tra politici, militari e 650 studenti. Durante la mattinata, all’interno della Passeggiata coperta, gli alunni dell’istituto Michelangelo hanno proposto una banda di 7 giovani jazzisti, e l’Itas Deledda ha presentato la Spigolatrice di Sapri. Dalle 16, le voci bianche del circolo Satta, hanno dato il via all’esecuzione di 7 brani canori, seguiti dal circolo 1 di Quartu, che ha visto i suoi studenti impegnati in varie tipologie di balli sardi, per finire con il coro del Pacinotti, il quale ha terminato con 11 brani, tra cui l’inno di Mameli, ripetuto più volte, il Va pensiero, No poto reposare e Procura de moderare. Gli studenti dell’istituto Bacchisio R. Motzo, diretti dal preside Luciano Carta, il rappresentante del settore scuola nel Comitato 150 anni, si sono cimentati davanti al monumento dei martiri, in un recital basato sui testi dello scrittore Carlo Brundo, seguito dal Silenzio, eseguito da un trombettista prestato dalla Brigata Sassari. Musica per celebrare il 150º e difendere la cultura anche dai musicisti dell’ente lirico che hanno tenuto un concerto sulla terrazza del Bastione a difesa del teatro. Anche i commercianti e i ristoratori del centro storico hanno contribuito a evidenziare l’aria di festa e di ricordo, esponendo il Tricolore e adornando le vetrine d’abbigliamento coi motivi nazionali, molte delle quali, soprattutto in via Manno, sono state decorate grazie al talento degli studenti del liceo artistico Foiso Fois. I ragazzi del Fois hanno preparato anche uno stand al Bastione per la produzione di ghirlande tricolori, con raso, stoffa e carta.
Tricolore sulle tende degli operai Eurallumina davanti al Consiglio regionale: un anniversario che celebra la devastante crisi industriale del Sulcis. In centro alcuni ristoranti, come la Grotta Marcello, hanno tentato di adeguarsi al clima celebrativo con tovaglie e tovaglioli in tema, ma il tempo non è certo stato clemente; mentre i menù tricolore sembrano essere stati apprezzati dalla clientela, anche se di bianco, rosso e verde, vantavano solo la scritta. Il pittore dello studio Arrastusu et Beridadis esibisce il suo drappo in tessuto nautico, e afferma «almeno oggi si può fare, senza il rischio di venir fraintesi».

 

IL DOLCE AMATO DA GRAMSCI

Le leggendarie meringhe di Tramer in tricolore




CAGLIARI. Ieri mattina, durante l’alzabandiera davanti al monumento dei caduti, al Caffè Tramer in piazza Martiri, avreste potuto gustare le migliori meringhe tricolore della vostra vita. Preparate per la speciale occasione del centocinquantenario, le meringhe della più antica offelleria di Cagliari, sono speciali anche nei giorni ordinari, ma l’esperimento tricolore - a base di panna, fragole e kiwi - non è durato più di pochi minuti dopo la conclusione della commemorazione. Il Caffè Tramer è stato meta assidua, proprio per le sue meringhe, dello scrittore e politico sardo Antonio Gramsci, durante i tre anni trascorsi al liceo Dettori in Marina, e uno dei pochi lussi che era solito concedersi, nonostante la sua disastrosa situazione economica, era appunto una meringa al Caffè Tramer. Il locale vanta una tradizione più antica della stessa unità nazionale, il bar è sicuramente antecedente al 1857, anno in cui venne rilevato da una famiglia di svizzeri da cui ha preso il nome. Nel 1991, il vecchio Vittorio Tramer lasciò l’esercizio in gestione a Giovanni Olianas, il quale manda avanti l’antica attività riproponendo la meringa come suo pezzo forte, avvalendosi della ricetta originale di preparazione, tramandatagli dai precedenti maestri elvetici della pasticceria. (p.l.c.)