Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Emozioni di un concerto tagliato

Fonte: L'Unione Sarda
18 marzo 2011


Al Bastione di Cagliari coro e orchestra diretti da Andrea Battistoni

Sotto la pioggia non resta che “Va' pensiero”

Senza la musica la vita è follia” (Nietzsche)

C'è qualcosa di più emozionante del coro del Va' pensiero accompagnato soltanto dal suono di una tromba e due corni, mentre la pioggia cade sulla Terrazza del Bastione di Saint Remy e i cagliaritani, immobili, si riparano come possono sotto gli ombrelli? È il finale del concerto che ieri mattina il Teatro Lirico ha offerto alla città per la festa dell'Unità d'Italia. Doveva durare un'ora, e proporre brani di Giuseppe Verdi, oltre all'Inno di Mameli. Ci ha fatto assaggiare un emozionante Fratelli d'Italia, la sinfonia della Giovanna D'Arco, il coro dell'Ernani “Si ridesti il leon di Castiglia” e il coro del Nabucco. Il resto è rimasto sugli spartiti degli orchestrali e dei coristi, riposti in tutta fretta prima che la pioggia li bagnasse. Con i legni, i fiati, gli ottoni, la musica.
Eppure, quel concerto tagliato ha avuto il sapore di un colpo di teatro di un geniale regista. Quel silenzio improvviso è diventato più acuta presenza. E l'assenza è quella che pesa su tutti: i lavoratori del Lirico, ma anche gli spettatori che vivono con apprensione le sorti del loro teatro. “Con la cultura non si mangia”, stava scritto su un grande cartellone, e dalla parte opposta: “Figuriamoci con l'ignoranza”. Su in alto, sulla pietra calcarea del bastione, un grande tricolore col volto di Maria Callas ci dice: “Non zittite l'arte”. Ce lo ripetono, con altre parole, gli interventi che fanno da contrappunto alla musica. Il primo è del giornalista Ottavio Olita, che parla non solo di solidarietà con la lotta dei lavoratori ma anche di coinvolgimento collettivo. Se la musica tace, se la cultura, l'informazione, la scuola pubblica soffrono, è la stessa identità nazionale a essere messa in discussione.
Già, l'identità: che diventa emozione nell'esecuzione dell'Inno d'Italia affidata a coro e orchestra. Sul podio, il veronese Andrea Battistoni, appena 24 anni e una cascata di riccioli neri e un nome già affermato. È lui (che stasera e domani sarà al Lirico con due sinfonie di Mozart e Schubert) a restituire alla musica gli accenti che poi ritroveremo nel Nabucco. Ma Fratelli d'Italia non è l'Inno dei vinti.
Ben lo dicono tutti gli intervenuti, mentre il cielo si fa nero, ben lo dice la protesta contro quell'elenco doppio di provvedimenti governativi per la Difesa e per la Cultura (indovinate chi vince?) letto da due dipendenti. Lo ripete nel suo intervento il nuovo sovrintendente, che si presenta ai cagliaritani in questo modo informale. La sua presenza è importante. Ed è l'unica (con quella di Antonello Arru, del cda), a rappresentare i vertici. Scappa subito dopo il concerto, Gennaro Di Benedetto, per partecipare al Conservatorio alla cerimonia ufficiale (con coro e orchestra degli allievi). Glielo consente la pioggia, che ha accorciato la festa all'aperto, interrompendo la musica ma non le emozioni di una giornata un po' risorgimentale. Viva Verdi!
MARIA PAOLA MASALA