Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La classe di Biddau al servizio di Chopin

Fonte: L'Unione Sarda
8 marzo 2011

Nonostante la crisi si fa buona musica al Lirico

Una maturità artistica completa per il giovane pianista cagliaritano


Vedi la foto Il futuro del Teatro Lirico cagliaritano continua ad essere denso di incognite. Mancano i soldi, e questo si sa. Ma mancano anche precise scelte artistiche e ormai si naviga a vista. Settimana dopo settimana i programmi vengono stravolti rispetto al cartellone proposto agli abbonati all'inizio della stagione, eppure…
Eppure si continua ad ascoltare buona musica, grazie soprattutto alla tenace volontà dei lavoratori del teatro e dei musicisti in prima fila, che vanno in scena in maniche di camicia, a rappresentarsi come spogliati dai tagli, ma poi continuano a far musica con l'impegno e la dignità di chi ha scelto di dedicare la vita all'arte.
Il segnale, con qualche bella sorpresa, arriva proprio dagli ultimi concerti. Logico che chi aspettava la scorsa settimana una stella del concertismo internazionale come Alexander Lonquich sia rimasto deluso nel non trovarlo. Ma poi ha applaudito convinto l'estro dei musicisti di casa, che negli anni sono cresciuti confrontandosi con le professionalità di più alto livello. A partire dai solisti del teatro: Stefania Bandino (flauto), Salvatore Chierchia (oboe), Pasquale Iriu (clarinetto), Nicola Fioravanti (fagotto), Luca Maria Leone (corno) e della pianista Francesca Carta, ora docente al Conservatorio di Cagliari, ma per anni impegnata al Conservatorio di Parigi e all'Hochschule di Zurigo.
Colpisce poi la classe e lo stile di Giulio Biddau, protagonista, con il suo pianoforte e l'Orchestra del teatro diretta da Giampaolo Zucca, del concerto offerto sabato agli abbonati. Cresciuto alla scuola cagliaritana di Arlette Eggman Giangrandi, Biddau torna a suonare nel palcoscenico principale della città con una maturità artistica completa, dopo le affermazioni nel concorso Gramsci e nel premio Porrino, e le specializzazioni all'École Normale di Parigi e all'Accademia di Santa Cecilia. Sorretto da un bel suono, con un tocco intenso e bella tecnica, propone il Concerto n. 1 in mi minore per pianoforte e orchestra op. 11 di Fryderyk Chopin, lo stesso con cui ha partecipato alla trasmissione “Super Piano Lesson” per la televisione nipponica NHK.
Articola il fraseggio con energica freschezza; propone suoni differenziati, ora cristallini e trasparenti, ora soffusi e incisivi. Biddau è bravo nell'interpretare l'ampia gamma espressiva del concerto di Chopin, con i suoi articolati rimandi, tormenti, complessità di linguaggio. Ed è proprio in questa complessità che Biddau dà il meglio: nell'ampiezza del primo movimento e nella delicata malinconia del secondo, trovando rispondenza misurata nell'orchestra diretta da Giampaolo Zucca, anche lui cagliaritano di nascita e formazione. Una freschezza incisiva e vitale che emerge in pieno nella vivacità del rondò finale concluso tra gli applausi.
L'Orchestra guidata da Zucca continua poi il suo percorso con la celeberrima Nona Sinfonia in mi minore “Dal nuovo mondo” op. 95 di Antonín Dvorák: un inno al cambiamento, tra ricordi della tradizione boema, cenni alla cultura americana e la ripresa di un linguaggio che evidentemente deve molto al lessico sinfonico mitteleuropeo e all'insegnamento di Beethoven in primo luogo. È questo che fa della Sinfonia di Dvorák un affresco sonoro sempre intenso, proposto nell'interpretazione di Zucca e dell'orchestra cagliaritana con attenzione, cura e grande carica emotiva.