Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«I vincoli non bloccheranno i lavori»

Fonte: L'Unione Sarda
7 marzo 2011

Tuvixeddu. Sentenza del Consiglio di Stato: centrosinistra e ambientalisti esultano
Strada e palazzi potrebbero essere salvati dallo stesso Ppr  
A consentire il progetto di urbanizzazione sul colle sarebbe un articolo del Ppr.
La sentenza del Consiglio di Stato ha sancito la legittimità dei vincoli paesaggistici imposti dalla giunta Soru sul colle di Tuvixeddu. Ma la tutela, che si estende per circa 120 ettari, non può riguardare i 48 dell'Accordo di programma. E il progetto di Coimpresa, che prevede «la riqualificazione urbana ed ambientale» dell'area, è consentito «dal Piano Paesaggistico Regionale». Lo sostiene Giuseppe Cualbu in una nota nella quale spiega che l'intervento «ricade nel regime transitorio previsto dall'articolo 15 delle norme tecniche di attuazione del Ppr, che consente di realizzare gli interventi approvati con convenzione efficace alla data di adozione del Piano». Ovvero il 24 maggio 2006. Un dettaglio importantissimo, che consentirebbe di salvare anche i progetti del Comune, su tutti l'asse viario di collegamento tra via Cadello e via San Paolo.
LA SENTENZA DEL TAR Su questo punto poi si è espressamente pronunciato il Tar Sardegna: quando Nuova iniziative Coimpresa impugnò il Ppr, la sentenza 84 del 2009 stabilì che la società non aveva «interesse all'annullamento del Ppr poiché l'articolo 15 delle sue norme tecniche di attuazione espressamente consentivano la realizzazione dell'Accordo di programma e del relativo strumento urbanistico attuativo».
La legittimità dei vincoli, semmai, potrebbe avere altri riflessi: i confini individuati dall'amministrazione Soru si estendono fino a via Is Mirrionis e, dall'altra parte, fino a viale Trento. Con il risultato che sia l'ospedale Santissima Trinità, sia la sede della giunta regionale, hanno un vincolo paesaggistico che difficilmente li renderà modificabili.
LE REAZIONI Il candidato sindaco del centrosinistra Massimo Zedda esulta: «La sentenza del Consiglio di Stato su Tuvixeddu segna un passaggio fondamentale per il futuro della città. Significa che anche a Cagliari - di cui il colle e la necropoli fenicio-punica rappresentano l'esempio più significativo, ma sicuramente non l'unico - si afferma il concetto che la tutela dell'ambiente, del paesaggio e del patrimonio storico possa rappresentare un nuovo modello di sviluppo».
E sull'Accordo di programma, il consigliere regionale di Sel dice: «Ai privati serve ricordare che l'accordo sottoscritto nel 2000 è ormai datato».
Nel Pd, Marco Espa e Ninni Depau approfittano dell'occasione data dalla sentenza per sottolineare «l'incapacità dell'amministrazione comunale di Cagliari di governare un processo di tutela delle sue bellezze ambientali. Registriamo con soddisfazione la legittimità della tutela introdotta dalla giunta Soru con anche la garanzia del Ppr, perché di tipo paesaggistico e blindata anche dal codice Urbani».
PORCU Chicco Porcu invece sostiene che, nonostante l'articolo 15 delle norme attuative del Ppr, la sentenza segni «la fine di un'idea scellerata di sviluppo urbanistico secondo il quale il paesaggio e l'ambiente possono essere fatti a fette».
Legambiente invece ritiene che la decisione del Consiglio di Stato sia «un passo fondamentale per realizzare il Parco archeologico-paesaggistico Tuvixeddu e Tuvumannu». E aggiunge un'interpretazione diametralmente opposta a quella del gruppo Cualbu: «Poiché attualmente si mantiene quanto prescritto dal Piano Ppr, con questa sentenza tutto quello che era previsto nell'accordo di programma del 2000 dovrà essere quindi sottoposto alla verifica di compatibilità paesaggistica col Piano».( m.r. )

05/03/2011