Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Palazzo Asquer, un rudere nel cuore del centro storico

Fonte: L'Unione Sarda
7 marzo 2011

La recinzione dell'edificio utilizzata come bagno all'aperto
   
Protesta di commercianti e abitanti. «Uno scandalo soprattutto per i turisti». L'assessore annuncia l'approvazione del Piano per il centro storico. Il proprietario. «Aspettiamo le autorizzazioni comunali».
Ieri mattina un disperato si è accovacciato e ha fatto tranquillamente i suoi bisogni tra la gente che passeggiava. Non siamo in campagna o in un bagno pubblico. Lo scenario è largo Carlo Felice, nel cuore del capoluogo, tra le lamiere che cercano di contenere lo scheletro del rudere all'angolo con corso Vittorio Emanuele. Uno sconcio, quello dell'ex palazzo Asquer, che quest'anno neanche Sant'Efisio riuscirà a coprire: il telone che viene sistemato nei tubi innocenti per la tradizionale festa del martire guerriero non verrà installato. Sino a quando durerà lo sconcio e perché nessuno è mai intervenuto per eliminare lo sfregio?
SFREGI ALLA CITTÀ Palazzo Aymerich a Castello, l'ex Ospedale Marino al Poetto, il convento di San Francesco a Stampace. In comune con la palazzina del Largo hanno il degrado. Spregevole cartolina per turisti. «È uno scandalo», commenta secco Andrea Bertola, gestore di un negozio di abbigliamento confinante con il rudere. «C'è la statua di Carlo Felice. È uno dei punti più fotografati della città anche perché i turisti aspettano i taxi, il trenino e i bus turistici a pochi metri da quello che è un pugno nell'occhio». Non solo barboni. «Viene utilizzato per i bisogni soprattutto dai ragazzi che la notte frequentano i locali notturni». Andrea Caruso, dentista con ambulatorio a fianco all'edificio disastrato, se la prende con il Comune. «Va denunciata la passività e la staticità dell'amministrazione comunale. Nessuno conosce le carte, per questo abbiamo promosso una raccolta firme per avere accesso agli atti. Altro che capitale del Mediterraneo, siamo la patria dei peones. Devono restituire il decoro alla zona, eliminare l'impalcatura e sistemare la facciata».
SABBIE MOBILI Giovanni Campus è l'assessore comunale all'urbanistica con mandato in scadenza. «Il rudere è proprietà di un privato che non può operare per le limitazioni imposte dal Piano particolareggiato». Come si esce dalle sabbie mobili? «Il piano è in itinere. C'è l'approvazione del Consiglio comunale e presto verrà pubblicato. Dovranno trascorrere 30 giorni per eventuali contestazioni e poi tornerà alla firma della Giunta». Belle parole, ma i tempi? «Lascio una preziosa eredità al mio successore».
IN ATTESA DI RISPOSTE Alberto Grilletti è il titolare della società proprietaria dell'immobile. «Siamo pronti a restaurare la palazzina. Aspettiamo con ansia un riscontro dal Comune». (a. a.)

06/03/2011