Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il Consiglio di Stato accoglie il ricorso: sì ai vincoli del Ppr

Fonte: L'Unione Sarda
4 marzo 2011


TUVIXEDDU. La sentenza


La Regione poteva ampliare i vincoli già esistenti su Tuvixeddu. E poteva farlo con il Ppr, perché quella tutela era di tipo paesaggistico e non archeologico. A dare questa facoltà alla giunta, guidata allora da Renato Soru, sarebbe il Codice Urbani. Ma se la sentenza del Consiglio di Stato, pubblicata ieri, ha poche ripercussioni sui progetti di Coimpresa, ne potrebbe avere invece di molto importanti per il Comune.
Il Piano paesaggistico regionale infatti, con l'allargamento delle zone da vincolare, aveva di fatto bloccata la realizzazione della strada che avrebbe dovuto collegare via Cadello con via San Paolo. Un asse fondamentale per la viabilità e lo sviluppo cittadino, progettato per unire due punti importanti del capoluogo.
Inizialmente era vincolata sul colle un'area di circa 10 ettari. La Regione invece nel 2006, con il Ppr, ampliò questa zona e diede una nuova classificazione a circa 50 ettari di terreno. Ma, evidenziano i giudici amministrativi di secondo grado, «non si è in presenza di un vincolo archeologico. La Regione con il Ppr e le norme tecniche di attuazione ha il potere (previsto dal Codice) di imporre ad un'area una specifica disciplina di tutela operando nel quadro dei vincoli “ricognitivi”». E ancora: «In tale procedimento non si esercita una discrezionalità tecnica insindacabile, dovendosi riconoscere un valore già esistente nel bene».
Nell'appello presentato al Consiglio di Stato la Regione ha eccepito il difetto di legittimazione del Comune di Cagliari, che non avrebbe potuto contestare «atti che ampliano il patrimonio pubblico a favore della collettività».
Oltrettutto il vincolo imposto dalla Giunta Soru non era nuovo, «in quanto trasposizione del vincolo paesaggistico approvato nel 1997», e inoltre «vi sono stati ritrovamenti archeologici anche esterni al perimetro del vincolo archeologico preesistente».
E nel 1997, dicono i giudici, si esposero «i vari aspetti che giustificano il vincolo sotto i profili archeologico, storico, architettonico, morfologico, inclusa la specifica considerazione delle tombe puniche e romane e di altre testimonianze». Così la sesta sezione (presidente Giuseppe Severini, consiglieri Rosanna De Nictolis, Maurizio Meschino, Roberto Garofoli e Manfredo Atzeni) ha accolto l'appello della Regione.