Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Sì alla fiducia sul federalismo comunale

Fonte: La Nuova Sardegna
3 marzo 2011

Il decreto passa con 314 voti a favore e 291 contro. Bossi: legislatura al sicuro? Vedremo




NICOLA CORDA

ROMA. Bandiere del nord in aula e Berlusconi con pochette verde nel taschino salutano il nuovo giro di boa del federalismo.
Sul fisco municipale il governo incassa la fiducia numero quarantaquattro. Senza sorprese il risultato: 314 sì contro 291 no, e solo due astenuti. «Assenze previste, teniamo, dice Berlusconi, senza i malati siamo a quota 320». Così si finisce la legislatura? «Completiamo il federalismo poi vediamo, restiamo con i piedi per terra», risponde soddisfatto Bossi, senza sgomberare però completamente l’orizzonte del governo da possibili nubi. Il voto registra in ogni caso solo piccole fibrillazioni tra gli autonomisti siciliani e tra i deputati di “Forza del sud” che fanno capo a Miccichè. Le acque poi si calmano, media il ministro Calderoli che s’impegna a una proroga di quattro mesi della scadenza della legge delega. Oggi il Consiglio dei Ministri approverà il decreto attuativo che riguarda il fisco municipale mentre per quelli che restano (il prossimo sarà quello relativo alle tasse regionali) ci sarà più tempo a disposizione.
Gli spazi di dialogo restano ridotti con le opposizioni che hanno inasprito le critiche verso il provvedimento, prendendo di mira soprattutto la Lega. «Il federalismo lo vogliamo anche noi - ha detto Bersani in aula - ma questo è solo un pasticcio che aumenta le tasse, fermatevi, così la riforma deraglia». L’attacco del segretario del Pd è diretto: «Nessuna scusa, attaccate il Carroccio al servizio dell’imperatore, non venite a dirci che lo fate per il federalismo». Molto duro verso la Lega anche Casini. «L’autonomia fiscale applicata a un sistema centrale sfascia il paese», dice il leader centrista che punta il dito contro il premier che «sbraita contro la patrimoniale e poi è lui a introdurla». A replicare a nome del Pdl, Corsaro: «Anche se ci provate, la maggioranza non la dividerete». Nel merito della riforma, Reguzzoni non accetta la tesi dell’aumento delle tasse, fatta propria anche dall’opposizione di Futuro e Libertà. «Un traguardo storico, frutto di vent’anni di lotte - per il capogruppo leghista - ora cambia tutto, i comuni saranno più responsabili e più liberi». Nonostante la proroga della scadenza della delega, promessa da Calderoli e che sostanzialmente dà ragione alle opposizioni che avevano chiesto più tempo anche in sede di bicameralina, la tensione tra i poli resta alta. Tuttavia almeno è stata disinnescata la mina del disegno di legge sul testamento biologico. Confermato l’inizio della discussione per lunedì prossimo ma con i tempi raddoppiati e con il voto che slitterà ad aprile. Plaude il Pd che aveva chiesto una pausa «per una legge tanto delicata», ma anche il centrodestra alla ricerca di una sintesi tra le diverse posizioni emerse all’interno della maggioranza.

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