L'incontro. La ricetta del candidato sindaco del centrodestra
«Cagliari deve diventare una città-impresa in grado di competere con le altre aree del Mediterraneo. La nostra economia è sfilacciata, per cui siamo a una svolta. Se vogliamo competere, dobbiamo creare una nuova economia e il Comune deve sopperire alla diminuzione dei finanziamenti pubblici e all'incognita federalismo attraverso nuove forme di finanziamento come il partenariato pubblico-privato». A sostenere questa tesi è Massimo Fantola, leader dei Riformatori e candidato sindaco del centrodestra alle comunali. Nel convegno “Partenariato pubblico-privato. Un progetto da costruire in Comune”, che si è svolto martedì al T-Hotel, Fantola ha affrontato il tema delle risorse definendo le varie forme di partenariato un'opportunità per lo sviluppo della città e dell'Isola.
«In Sardegna e a Cagliari», ha detto, «serve un'economia basata non più sull'industria pesante, ma su turismo, cultura, ricerca e industria altamente specializzata. Per migliorare le infrastrutture e realizzare nuove opere serve un master plan che veda coinvolti i privati e personalmente, tra le forme di partenariato esistenti, preferisco la “Stu”, Società di trasformazione urbana». Si tratta di un tipo di società a capitale misto pubblico-privato che, per il suo specifico oggetto sociale (progettare e realizzare interventi di trasformazione urbana), offre importanti spazi al concorso di risorse private per la realizzazione di opere e infrastrutture pubbliche.
L'incontro ha visto la partecipazione del presidente di Sardafidi, Enrico Gaia, che al pari di Fantola si è dichiarato favorevole al partenariato. «Sardafidi è operativa in questo settore da anni», ha riferito, «abbiamo studiato diversi sistemi di supporto insieme agli istituti di credito e consideriamo il partenariato un'opportunità di sviluppo». A illustrare il funzionamento del partenariato ci hanno pensato Danilo Migliorini e Paolo Zedda. Ospite d'onore Gabriele Ferrante, dell'Unità tecnica finanza di progetto della Presidenza del Consiglio dei ministri, ossia la struttura che fornisce assistenza ai Comuni interessati a sperimentare il partenariato. «Il periodo delle vacche grasse è finito», ha concluso il coordinatore regionale dei Riformatori, Michele Cossa, «il problema non è solo realizzare le opere ma anche gestirle e mantenerle. La collaborazione coi privati attraverso il partenariato è un'opportunità, ma per raggiungere risultati è necessario che anche le banche facciano la loro parte, assumendosi il rischio». ( p. l. )
24/02/2011