Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Psd’Az: «Abbiamo le mani libere»

Fonte: La Nuova Sardegna
22 febbraio 2011



No al patto chiesto dal Pdl. Si riapre il caso Cagliari




CAGLIARI. Il Psd’Az si tiene le mani libere e si defila dall’accordo che il centrodestra regionale ha raggiunto nel vertice di domenica sulle elezioni amministrative. L’accordo prevede che nei centri con più di 15 mila abitanti i partiti della coalizione si impegnano a presentarsi nello stesso schieramento. Il capogruppo sardista Giacomo Sanna e il segretario Giovanni Colli hanno affermato ieri che sulle alleanze elettorali nel Psd’Az esiste «la piena autonomia delle federazioni provinciali per la scelta delle coalizioni e dei migliori canditati sindaco». Per cui «il Psd’Az sceglie in totale libertà e autonomia la qualità e la natura dei suoi rapporti politici». La posizione dei 4 Mori potrebbe provocare scossoni nella maggioranza. Perché altri partiti, come Udc e Riformatori, hanno detto di accettare l’accordo sull’omogeneità «solo se non ci saranno deroghe».
Una cosa nel centrodestra è certa: i finiani di Fli non faranno parte della coalizione elettorale. Il veto del Pdl è stato accettato. Anche se domani si rafforzerà in Consiglio regionale il rapporto tra Udc e Fli. Nasce infatti il gruppo politico, voluto da Roma, che si chiama «Udc - verso il polo della nazione - Fli». Ai sette centristi guidati dal capogruppo Guido Steri si uniranno i due ex pdl Ignazio Artizzu e Matteo Sanna. Questo progetto non piace al Pdl, che però domenica non ha fatto rimostranze visto che il segretario dell’Udc, Giorgio Oppi, non aveva voglia di fare passi indietro. Il veto del Pdl su Fli vale quindi solo per le future alleanze e non vale affatto per l’Udc (a differenza dell’iniziale diktat di Berlusconi). Uno dei coordinatori del Pdl, Settimo Nizzi, ha informato gli alleati che questa strategia è stata da lui «personalmente concordata» con il premier. Del resto, senza l’Udc (che probabilmente sarebbe seguito a ruota dal Psd’Az) non ci sarebbe più una maggioranza politica a sostegno della giunta di Ugo Cappellacci. E infatti il governatore, subito dopo il diktat di Berlusconi contro centristi e finiani, si era affrettato a dire che alla Regione quel rapporto è assolutamente strategico e deciso in totale autonomia.
Rischia di riaprirsi, intanto il caso Cagliari. Il candidato del centrodestra, Massimo Fantola, vuole affiancare alla lista dei Riformatori due liste civiche, ma il Pdl è contrario e ha posto questa linea, sulla quale gli altri hanno concordato: «Solo liste ufficiali del partito». Se ne riparlerà in questi giorni in un vertice regionale con il candidato. Il clima è pesante. Il coordinatore del Pdl Mariano Delogu ha dichiarato: «Il padrone del vapore non è Fantola». (f. per.)