Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Primarie, ecco come ha vinto Zedda

Fonte: L'Unione Sarda
15 febbraio 2011

La ricerca



Antonello Cabras era il candidato giusto solo per i pensionati. Tutte le altre fasce di elettorato lo hanno respinto, con perdite. Con percentuali sinceramente imbarazzanti, per il senatore del Pd, per quel che riguarda giovani e giovanissimi. Lo studio sulle elezioni primarie cagliaritane, svolto dagli studenti di Scienze politiche guidati dal docente Fulvio Venturino, racconta di un centrosinistra vivo, capace di analizzare le proposte e di scegliere.
IL MESSAGGIO Quello del protagonismo, consapevole, da parte della base è il messaggio che potrebbe finalmente strappare un sorriso ai dirigenti (pur sconfitti) del maggior partito della coalizione e regalare al vincitore Massimo Zedda la speranza di poter contare su truppe motivate e vogliose di far voltare pagina alla città.
IL CAMPIONE A rispondere ai quesiti proposti dagli studenti dell'ateneo cagliaritano sono stati 2092 dei 5629 partecipanti alle elezioni primarie del 30 gennaio. Un campione molto rappresentativo, se si considera che i sondaggi vengono in genere confezionati intervistando mille elettori. L'attendibilità di chi ha voluto rispondere alle domande è confermata dai risultati degli exit poll, che hanno in gran parte coinciso col risultato reale: Zedda veniva valutato al 46,4 e ha invece ottenuto il 46,1, giusto per fare un esempio.
I GIOVANI Partendo da questo punto fermo, è interessante analizzare i dati elaborati nella ricerca. Per quel che riguarda la suddivisione per fasce d'età, emerge che Massimo Zedda ha fatto il pieno soprattutto tra gli elettori tra i 25 e i 34 anni: il 67 per cento dei consensi, contro l'11,9 di Cabras, superato anche da Filippo Petrucci (14,1). Trend confermato anche per quel che riguarda le sezioni tra i 35 e i 44 anni (Zedda al 58,9 e Cabras al 20,9), tra i 16 e i 24 (54,1 contro 23,8), tra i 45 e i 54 (52,2 contro 24,8) e ribaltato solo nella fascia relativa agli ultra 65enni. In questo caso Cabras ha ottenuto il 53,4 per cento delle indicazioni di voto, contro il 30 per cento di Zedda.
I PARTITI Per quel che riguarda il voto degli iscritti, c'è da rilevare che l'assenteismo tra i militanti del Partito Democratico è stato persino superiore alle prime analisi. Non si spiega, altrimenti, il fatto che il 68 per cento dei consensi ottenuto all'interno del partito largamente maggioritario nella coalizione (uno su cinque degli iscritti Pd ha invece votato per il vincitore Zedda) non sia stato sufficiente a Cabras per scavare tra sé e gli altri candidati un divario incolmabile.
I NON ISCRITTI A pesare sono stati, anche, i voti di chi non è iscritto a nessun partito ma è un semplice simpatizzante dell'alleanza di centrosinistra: il 49,3 di questi ha scelto Zedda (che tra gli elettori del suo partito Sel ha ottenuto il 94 per cento), contro il 29,2 di Cabras e il 9,6 di Petrucci. Una chiara indicazione del fatto che il voto di opinione è quello che ha, in un certo senso, deciso l'esito delle consultazioni.
LE MOTIVAZIONI Interessante anche l'analisi sulle motivazioni che hanno portato i votanti a fare la loro scelta: il 27,9 dice di aver valutato le caratteristiche personali, il 18,4 di sentire rappresentata la sua identità dal candidato indicato, il 18,3 di essere stato conquistato dal programma, il 10,4 pensa di aver trovato un candidato capace di battere il centrodestra e solo l'8 per cento ha detto di voler rispettare gli ordini di scuderia del partito.
LE MATRICOLE Ultima annotazione riguardo ai nuovi votanti e la scelta dei candidati. Anche in questo caso si trova la conferma del fatto che Cabras ha scontato il fatto di essere percepito, da chi ha partecipato alle primarie, come un rappresentante della vecchia politica: tra i suoi elettori solo il 6,5 per cento si avvicinava alle urne per la prima volta. In questo caso sono stati l'ambientalista Tiziana Frongia e l'indipendente Filippo Petrucci (col 29,4 e col 23,3) ad avere la migliore capacità di attrazione nei confronti delle matricole. Il fatto che Zedda non sia in testa anche a questa graduatoria è facilmente spiegabile: il voto a suo favore è stato così ampio e trasversale da rendere omogeneo il rapporto tra veterani ed esordienti che lo hanno scelto. ( a. mur. )

15/02/2011