Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Basta scioperi, il pubblico è già stato penalizzato»

Fonte: L'Unione Sarda
14 febbraio 2011

Lirico. Appello ai “ribelli”



«Lo sciopero? Rispettiamo le decisioni dei colleghi, ma non riteniamo strategicamente utile condividere questo percorso che causa ulteriori disagi al pubblico, già fortemente penalizzato dai disguidi tecnici e dalle continue variazioni di programmi». A causa dell'astensione dal lavoro proclamata da Uil, Libersind e Cisal, sabato al Lirico è saltato il secondo concerto in due settimane. Cgil, Cisl, Snater e Css hanno criticato le decisioni dei colleghi, tanto che i segretari delle sigle scioperanti hanno ipotizzato querele. Ora, nel ribadire l'inopportunità degli scioperi, spiegano bene perché:
«La grande forza dei quattro mesi di vertenza condotta con scioperi, manifestazioni, flash mob , incontri politici, dibattiti, interviste radio e tv, presidio permanente, occupazione, interrogazioni comunali e parlamentari, è merito di tutti lavoratori che in un momento tragico per il teatro hanno combattuto con grande tenacia e determinazione. I fatti parlano chiaro e non è possibile nessuna strumentalizzazione».
Secondo Roberto Camarra, Annalisa Pittiu, Giuseppe Corronca e Giacomo Meloni, i risultati ottenuti sono importanti. Eccoli: «Dimissioni del direttore artistico, del direttore amministrativo, licenziamento del sovrintendente. Con il cambiamento gestionale», sostengono i segretari di Cgil, Cisl, Snater e Css, «si è raggiunto l'obiettivo primario della vertenza ovvero l'analisi approfondita della gestione economico finanziaria. Ma restano problemi gravi come la questione della biglietteria del Teatro, con i lavoratori che ci lavoravano disoccupati, e la situazione dei sessanta precari licenziati che hanno svuotato interi reparti produttivi. È naturale», aggiungono, «che la preoccupazione più grande dei lavoratori sia legata al futuro più che mai incerto per la difficoltà di erogazione delle banche dovuta al debito, ai tagli del Fus e ai ritardi delle contribuzioni istituzionali, ma è sbagliato», sottolineano, «dire che il teatro possa o debba chiudere. Nell'ultimo incontro con il cda, il sindaco ha ricevuto mandato pieno per risolvere le questioni tecnico-organizzative che ancora paralizzano la gestione interna del teatro, privo di figure dirigenziali come il sovrintendente e i direttori artistico, amministrativo e del personale». I sindacati chiedono che la scelta del sovrintendente «avvenga recependo i principi delle leggi vigenti, individuando una figura manageriale assente da parecchi anni, capace di reperire risorse che non siano solo pubbliche, quindi una persona in grado di amministrare ma esperta anche nel procacciare finanziamenti da progetti europei e da privati, e soprattutto, competente nell'organizzazione di un Teatro». (f.ma.)

14/02/2011