Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Baracca in fiamme», ma è un trucco

Fonte: L'Unione Sarda
14 febbraio 2011

Campo nomadi. Ennesimo falso allarme per costringere i vigili del fuoco a intervenire



«Presto correte, nel campo nomadi sulla 554 c'è una baracca che va a fuoco con una bambina dentro». La segnalazione, rivelatasi fortunatamente l'ennesimo falso allarme, è arrivata al 113 poco dopo le 15,30 di ieri, mobilitando polizia, vigili del fuoco e 118. La macchina dei soccorsi è scattata tempestivamente, secondo un meccanismo ormai super collaudato, raggiungendo nel giro di pochi minuti l'area in cui, in condizioni igieniche ai limiti, vivono circa venti famiglie rom.
Una volta lì vigili e agenti delle volanti si sono però trovati di fronte al solito cumulo di rifiuti in fiamme, prevalentemente plastica, ma anche copertoni d'auto. che bruciando sprigionava un fumo nero e acre, appestando l'aria tutto attorno. Di baracche a fuoco con persone intrappolate dentro, fortunatamente, neanche l'ombra. Si trattava insomma dell'ennesimo falso allarme, lanciato dagli stessi rom per costringere i vigili del fuoco a recarsi nel loro campo per spegnere gli incendi appiccati per smaltire i rifiuti prodotti (ma anche per liberare a costo zero il rame contenuto in apparecchi elettronici spesso rubati). Un comportamento che a quanto pare si ripete sempre più spesso, anche sfruttando l'onda emotiva di quando accaduto a Roma, dove tre bambini rom sono morti carbonizzati nell'incendio di una baracca.
«È la solita storia - spiegano senza nascondere un certo malumore i vigili del fuoco -, segnalano che c'è un incendio che mette in pericolo le persone, quasi sempre bambini, così noi partiamo a sirene spiegate ma poi arriviamo lì e ogni volta si tratta solo di spazzatura a cui hanno dato fuoco loro stessi». Falsi allarmi che naturalmente nessuno può permettersi di ignorare, visto che c'è sempre il dubbio che la segnalazione possa essere reale. Così ogni volta la macchina dei soccorsi si mette in moto, gestendo il tutto come se ci fosse davvero una grave emergenza, senza che a nessuno passi nemmeno per la testa di far finta di nulla. «Alla fine, però, ci sentiamo presi in giro», chiosano dai vigili. E a pagare sono anche i residenti che abitano nelle case vicine al campo rom, ai quali i roghi di rifiuti appiccati con cadenza giornaliera impediscono persino di aprire le finestre in una bella giornata di sole.

12/02/2011