Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Un impegno per la solidarietà e la difesa dei diritti civili

Fonte: La Nuova Sardegna
7 febbraio 2011

In piazza San Cosimo la testimonianza di 40 associazioni




CAGLIARI. Per la prima domenica di ogni mese la città ha ormai trovato il suo appuntamento fisso con la solidarietà in piazza San Cosimo. Sono sempre di più le associazioni che sistemano i loro stand la domenica mattina ai bordi della passeggiata in marmo tra le aiuole dei giardini e ognuna si presenta nel ritrovo con tematiche come i diritti civili, l’integrazione e la sanità. I volontari delle varie associazioni, tra cui Amnesty International, l’Anpi, Emercgency, Co.sas e Save the Children non hanno tempo di distrarsi: la richiesta di informazioni è intensa e il pubblico non smette di fare incetta di volantini ed opuscoli. Sandro Martis dell’associazione Manitese, è il coordinatore della manifestazione e si dimostra molto soddisfatto della partecipazione: «Abbiamo posto un limite di quaranta associazioni ogni mese, per via dello spazio limitato, ma la richiesta è sempre più ampia. Anche il pubblico è numeroso, ma vorremmo estendere l’adesione anche a chi non abita nel quartiere».
È la prima volta che la Parent project partecipa alla manifestazione (un progetto che si occupa di una rara distrofia muscolare) e una volontaria, Valeria, dice di essere colpita da come un evento del genere serva a farsi conoscere dai cittadini e a sviluppare il sostegno tra le stesse associazioni. Tra i banchi colmi di flyer e i moduli per le raccolte firme, è facile accorgersi che ogni associazione ha la sua specificità, e si toccano problemi che vanno dal locale al globale, come il sostegno ai gruppi Rom della provincia, con l’Asce, alla campagna contro i bombardamenti su Gaza di due anni fa, condotta da Sardegna-Palestina. Simone Ogno di Amnesty International, sostiene di partecipare a “la Piazza della Solidarietà” «perché si tratta di un’ottima occasione per importare nel quartiere la solidarietà su tematiche internazionali, per coinvolgere le persone che non hanno il tempo di frequentare direttamente la rete associativa». (p.l.c)