Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Rebus sul centro storico: salvaguardare i «vuoti» o continuare a lottizzare

Fonte: La Nuova Sardegna
7 febbraio 2011



Il piano particolareggiato sugli antichi quartieri approda in Comune, domani relaziona l’assessore




CAGLIARI. Dopo quasi due anni dall’approvazione degli indirizzi, approda in consiglio comunale il piano particolareggiato del centro storico. Domani l’assessore all’Urbanistica Gianni Campus farà la relazione introduttiva e poi si aprirà il dibattito. Sino ad ora il nuovo piano urbanistico (Puc) è stato come una ciambella con un buco in mezzo (gli antichi rioni). Il piano dovrebbe risolvere il problema. Anche se sul modo vi sono molte divergenze, soprattutto sulla necessitùà o meno di lottizzare i trentatue «vuoti urbani».
Italia Nostra, Legambiente e il Wwf, più che nuove abitazioni chiedono che per gli antichi rioni si faccia un intervento di recupero, salvaguardando gli spazi ancora «vuoti». Mentre altri, come Gianfranco Carboni (presidente della circoscrizone degli antichi rioni) sottolinea con decisione l’inopportunità di un intervento «così importante a fine consiliatura: la fretta fa i gattini ciechi».
In specifico il piano propone una serie di indicazioni sugli spazi vuoti tutt’ora esistenti e sul futuro recupero di alcuni immobili. Innanzi tutto vi sono quelli «strategici», che per dimensione e storia richiedono un’attenzione particolare (come dire che devono essere recuperati alla fruizione collettiva); poi vi sono i «luoghi della memoria», quelli che hanno una loro storia e su cui si deve ugualmente meditare bene prima di costruire; e, infine, vi sono quelli «trasformabili» come lo spiazzo che si trova tra via Barcellona e via Sardegna, il palazzo Aymerich (su cui è ancora viva la polemica per il blocco imposto dalla soprintendenza) e il Ghetto degli ebrei (per un recupero museale).
Ma i timori sono tanti. Per lo spazio strategico di via Tristani-via San Saturnino, ad esempio, è stata proposta una lotizzazione: oltre seimila metri quadrati per una volumetria di dodicimila e settecento metri cubi. Tutto regolare per chi propone: possiede un terreno e ha il diritto di farlo. Ma meno per l’amministrazione visto che in quell’area - come accennato - il piano particolareggiato del centro storico prevede un «vuoto strategico». Oltre al fatto che la giunta comunale aveva, a suo tempo, dato parere preventivo positivo. Problemi, poi, anche per alcune ipotesi di intervento, come quella di un tunnel che dalla fossa di San Guglielmo (ex clinica Aresu) bypasserebbe la rocca di Castello. (r.p.)