Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il maxi debito affonda la Rari Nantes

Fonte: L'Unione Sarda
7 febbraio 2011

Niente più acqua se la società sportiva non salderà le bollette non pagate entro domani
L'ultimatum di Abbanoa: ci devono 80 mila euro di arretrati
Il presidente della società sportiva: «Chiudere i rubinetti significherebbe condannarci a morte. Senz'acqua non possiamo lavorare».
La condanna a morte è arrivata via fax venerdì mattina: il debito di 80 mila euro che la Rari Nantes ha contratto con Abbanoa negli ultimi sei anni deve essere saldato entro domani. Altrimenti? Altrimenti il gestore della rete idrica girerà i rubinetti. Le conseguenze sono facilmente immaginabili: «Saremo costretti a chiudere tutto: le piscine, il ristorante, la palestra», dice il presidente della società Marco Isola.
IL DEBITO Anche perché la comunicazione di Abbanoa non lascia molte scelte: o si paga, o si chiude. Le bollette arretrate riguardano gli ultimi tempi, ma hanno radici che affondano negli anni Settanta e Ottanta: «Abbiamo ereditato da quel periodo una situazione molto pesante. E per estinguere i debiti precedenti non siamo stati in grado di saldare quelli più recenti».
LE RATE Isola racconta di aver chiesto più di una volta una rateizzazione del debito: «La nostra intenzione è quella di pagare, questo deve essere chiaro. Ma è altrettanto ovvio che non ci possiamo permettere di pagare ottantamila euro in un'unica soluzione, soprattutto nel giro di tre giorni. L'ultimatum è stato inviato venerdì e Abbanoa ci ha dato tre giorni di tempo. In mezzo c'è anche il fine settimana, come potremmo riuscire a risolvere tutto?».
L'OSTACOLO I dirigenti della società idrica avrebbero rifiutato la divisione in varie tranche del debito: «Abbanoa ha detto no a un piano di rientro. Ci è stato spiegato che servirebbe un numero di rate superiore a quelle concesse dal loro statuto. E il trasferimento del credito ad Equitalia non sarebbe possibile per questioni tecniche». Il consumo d'acqua della Rari Nantes si aggira sui 40 mila euro all'anno. Ci sono da mandare avanti tre piscine, poi le docce dei ragazzi e il ristorante della club house.
LA CONDANNA Ecco perché chiudere i rubinetti significherebbe condannare a una morte rapida la società: «Nell'ultimo mese abbiamo pagato arretrati per quasi 15 mila euro. Non capiscono che se staccano l'acqua qui finisce tutto, la piscina deve chiudere, così come la palestra e il ristorante. Siamo disarmati di fronte a una realtà che può ammazzare una società sportiva che ha 101 anni».
Isola dice che sarebbe una catastrofe: «Salterebbe la partecipazione a tutti i campionati, trenta persone che campano con i soldi della Rari Nantes andrebbero a casa. Bagnini, istruttori, allenatori. Non si può far morire una società così. Anche perché se chiuderemo non saremo mai in grado di onorare il debito».
MICHELE RUFFI

06/02/2011