Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'autocritica del Pd dopo lo choc primarie

Fonte: L'Unione Sarda
7 febbraio 2011

Nel pomeriggio a Oristano la riunione della direzione regionale. Attesa per l'analisi del segretario Lai sulla recente sconfitta di Cabras

Dice già molto la scelta di Oristano: la direzione regionale del Pd era stata convocata a Cagliari, poi l'appuntamento è stato spostato nel centro dell'Isola. Come se si prevedesse una riunione tesa e di lunga durata, e fosse quindi opportuna una sede facilmente raggiungibile da tutti. Alle 16 di oggi, nei locali oristanesi del partito (via Canepa), i dirigenti democratici discutono per la prima volta dell'ultimo guaio che li riguarda: la brutta figura delle primarie di Cagliari, con un nome di prestigio come Antonello Cabras superato dal giovane discepolo vendoliano Massimo Zedda.
LE ANALISI È stato davvero uno choc per il partito guida del centrosinistra, che nel capoluogo non è riuscito a portare neppure duemila elettori a sostenere il proprio candidato. Nelle prime analisi del dopo-voto, è emersa la diserzione delle urne da parte del popolo democratico: ma è anche evidente che una fetta non trascurabile delle preferenze di Zedda - e degli altri contendenti - proviene dal Pd. Era sbagliato il candidato? Si è sfarinato il partito a Cagliari? Si sono consumate delle spiacevoli vendette interne? O c'è «una crisi di rappresentatività», come ha detto lo stesso Cabras, per altro non escludendo alcune delle altre ipotesi?
Lo svolgimento della direzione odierna dipenderà molto dalla relazione introduttiva del segretario regionale, Silvio Lai. Per lui è sicuramente il passaggio più difficile dal giorno della sua elezione alla guida del Pd sardo, nelle primarie dell'ottobre 2009. Qualcuno potrebbe chiedergli le dimissioni: più d'uno, di certo, gli chiederà un'assunzione piena di responsabilità per quel che è successo, e una svolta per rilanciare il partito.
IL CASO CAGLIARI Il giorno dopo le primarie, Lai ha ricordato che la scelta di Cabras è stata approvata in tre organismi direttivi (quello regionale e quelli del capoluogo: provinciale e cittadino), senza neppure un voto contrario. «Non c'è un caso Pd, c'è un caso Cagliari», ha aggiunto.
C'è chi ha interpretato questo come un tentativo di scaricare la responsabilità sul partito locale: è probabile che la relazione preciserà il concetto, magari facendo il punto anche sui rapporti tra le varie anime del partito. La sconfitta delle primarie ha rianimato la minoranza interna, che tramite Francesca Barracciu e Giampaolo Diana (i due candidati battuti quindici mesi fa da Lai nella corsa alla segreteria) pretende quanto meno una severa autocritica da parte del leader. Viene chiesto inoltre un allargamento della segreteria agli esponenti che non fanno parte della maggioranza. In realtà Lai aveva rivolto alle aree Barracciu e Diana l'invito a farne parte, ma poi non si è mai trovata l'intesa politica. È possibile che l'appello venga rinnovato.
LA MAGGIORANZA INTERNA Così com'è possibile che si ridiscuta, nel complesso, di una segreteria regionale nata nel segno del rinnovamento generazionale, ma forse ancora non abbastanza autorevole. Non si può negare del resto che ci siano problemi anche nella maggioranza che sostiene Lai: e non sono nati con la sconfitta di Cabras a opera di Zedda. Il segretario non è espressione precisa di una corrente interna, semmai un punto di sintesi tra diverse sensibilità: ma gli equilibri tra queste anime sono sempre delicati e in continuo mutamento.
Ne è una prova l'ultimo nodo che si è creato attorno alla presidenza dell'Anci: che non è propriamente una questione di partito, ma visto il peso del Pd tra i sindaci è di fatto scontato che la guida dell'Associazione dei Comuni provenga da lì. L'azione di Paolo Fadda in favore di Cristiano Erriu, primo cittadino di Santadi, mette in discussione l'elezione del sassarese Gianfranco Ganau alla successione di Tore Cherchi (che si deciderà in questi giorni). E soprattutto riapre le tensioni tra gli ex Ds, compresa l'area socialista che fa capo ad Antonello Cabras, e gli ex Margherita come lo stesso Fadda, Tore Ladu e altri. (g. m.)

07/02/2011