Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Gli ambulanti potranno cedere la loro licenza

Fonte: L'Unione Sarda
3 febbraio 2011

Commercio. Soddisfazione per la norma appena approvata in Sardegna



La modifica della legge regionale sul commercio, per facilitare l'accesso agli incentivi da parte delle imprese, con una procedura a sportello, anziché a bando, raccoglie il plauso di numerosi esponenti della maggioranza. A iniziare dall'assessore regionale Luigi Crisponi , che si sofferma tuttavia sulla parte che riguarda gli ambulanti. «Esprimo piena soddisfazione per l'approvazione del provvedimento sulla cessione dell'attività dei venditori ambulanti. Si tratta di una norma preziosa, anche alla luce della difficile situazione economica contingente», spiega l'assessore. La nuova normativa stabilisce che la cessione dell'attività ambulante debba essere comunicata al Comune entro 60 giorni e non può essere effettuata prima che siano trascorsi tre anni dalla data di rilascio. La successione per causa di morte dovrà essere comunicata entro tre mesi al Comune competente dal successore, il quale, anche se privo dei requisiti, potrà proseguire l'attività per non più di un anno dall'acquisto per mettersi in regola. «Abbiamo eliminato una discriminazione che andava abolita», spiega il presidente del Psd'Az e consigliere regionale Giacomo Sanna .
«L'approvazione all'unanimità delle nuove norme che liberalizzano la cessione dell'attività sana una situazione che recava un grave danno ai commercianti non in sede fissa (ambulanti e titolari box nei mercati civici)», commenta il vicepresidente del Consiglio Michele Cossa , «è un risultato importante, che mette fine al danno ingiustificato derivante da una distorta interpretazione della direttiva “Servizi” della Commissione europea ed era molto attesa dalla categoria».
Sull'accesso al credito agevolato, infine, l'assessore Nicola Rassu osserva che «l'accesso al credito sarà più facile per le imprese e la procedura a sportello potrà risultare molto più rapida dell'iter a bando». «La norma consente ora di ricorrere a consorzi fidi invece che a banche e viene lasciata all'azienda la facoltà di scelta tra l'ente creditizio convenzionato e un consorzio fidi abilitato», conclude.