Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Sotto una montagna di debiti

Fonte: La Nuova Sardegna
2 febbraio 2011


La società è in rosso di 450 milioni: serve denaro fresco È previsto un nuovo aumento di 20 euro sulle bollette



Pietro Cadau Se in futuro ci sarà una buona gestione nel 2014 sarà possibile un reddito positivo


CAGLIARI. Il piano industriale è passato all’unanimità dei presenti in sala, ma questo non vuol dire che Abbanoa è salva. Fino a quando non ci sarà l’aumento di capitale, la Regione ha annunciato che metterà subito del suo, rimane la montagna di debiti. Quattrocentocinquanta milioni, che sono un’enormità. Serve denaro fresco, ma molti sindaci si sono tirati indietro: «Siamo soci senza portafoglio», ha detto con ironia il sindaco di Tempio, Romeo Frediani.
Il che vuol dire: Abbanoa dovrà raccattare altrove i soldi per liberarsi dall’indebitamento con le banche, 140 milioni, e i fornitori, 207. A questo punto l’unica scialuppa di salvataggio è il Piano industriale 2011-2014, che all’assemblea dei soci è stato sponsorizzato, con fin troppi grafici, dal presidente del consiglio d’amministrazione, Pietro Cadau, dal direttore generale, Sandro Murtas, e dal consulente Andrea Gilardoni, professore di Economia e gestione delle imprese alla Bocconi. Tre voci diverse per proporre la stessa soluzione: «Se non c’è un risanamento immediato dei conti, seguito dal rilancio degli investimenti, il futuro è grigio». Anzi, è nero ha sparato il luminare arrivato da Milano, che prima ha messo paura a tutti ma in chiusura si è lasciato trascinare dall’ottimismo: «Se nel 2014 sarete bravi - ha detto - potremmo pensare all’azionariato diffuso e perché no anche alla quotazione in Borsa». Tra i soci qualcuno ha sorriso a denti stretti, altri si sono rifugiati nella relazione letta in apertura dal presidente Cadau. Che nel suo discorso terreno, aveva tracciato i “tre fronti” per arrivare al risanamento. Il primo passo è stato fatto a dicembre: «Grazie al commissario dell’Autorità d’ambito, Francesco Lippi, abbiamo sbloccato 200 milioni di appalti e altri trecento sono possibili nel quadriennio». Poi alle banche è stato ottenuto un po’ di respiro («C’erano addosso»), lo stesso si spera faranno i fornitori, e infine ha annunciato: «Se in futuro ci sarà una buona gestione, i ricavi potranno passare dagli attuali 188 milioni ai 237, per arrivare a un (clamoroso) reddito positivo di 24 milioni nel 2014». Ma per centrare l’exploit Abbanoa ha già fatto qualcosa di impopolare: aumentato le tariffe, dai 15 ai 20 euro rispetto alle bollette del 2010. Ed è proprio questo l’aspetto che è piaciuto meno ai sindaci: «La gente è già furibonda, vogliamo una sollevazione popolare?», ha detto Alessandro Bianchi di Nuoro. (ua)