Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Scegliamo il candidato più forte»

Fonte: La Nuova Sardegna
31 gennaio 2011

Massidda si contrappone a Fantola: io ho più possibilità di vincere
Aumentano le divergenze per la scelta di chi dovrà affrontare il «nemico» del centrosinistra

ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. Il senatore del Pdl Piergiorgio Massidda non accetta di stare alla finestra. A suo parere per le prossime amministrative del capoluogo la coalizione di centrodestra deve scegliere un candidato in grado di vincere e Massimo Fantola, «pur stimatissima persona, non offre queste garanzie». Intanto tutto lo schieramento è in fibrillazione.
Difficile pensare che tutto quello che sta capitando a Roma, con le violentissime polemiche tra il Pdl e gli ex alleati, non abbia riflessi anche nella scelta del candidato a sindaco per Cagliari. Per il momento c’è un solo pretendente ufficiale: Massimo Fantola, leader dei Riformatori. Che ultimamente ha incassato una serie di appoggi. A favore di Fantola si è formato un polo civico; il capo gruppo dell’Udc in consiglio regionale, Giulio Steri, nel ribadire l’appoggio ha detto chiaro che il loro partito «non sosterrà mai un candidato del Pdl per la poltrona di primo cittadino del capoluogo»; e Psd’az e Fli (movimento di Gianfranco Fini) hanno dato il loro assenso. Ma nel Pdl è in aumento la fibrillazione. La direzione cittadina, ad esempio, si è recentemente pronunciata a favore delle primarie. Martedì vi sarà un vertice a Roma coi responsabili dei partiti del centrodestra e molti si aspettano un’indicazione, se non sul nome de candidato, almeno sulle primarie: sì o no.
Massidda ne è convinto: «A Cagliari il Pdl ha chiesto le primarie sin dall’inizio e le domanda anche Fantola. A questo punto non capisco perchè non si facciano: chi non le vuole?». Con la chiarezza che lo contraddistingue, il senatore si propone come candidato. «Sia chiaro - spiega - se la coalizione dovesse scegliere Massimo (Fantola - ndr) io mi impegnerei con tutte le mie forze per appoggiarlo. La decisione, però, non è ancora stata presa. Si dice che la geografia politica sia tale per cui è necessario lasciare spazio a un candidato dei gruppi minori, ma innanzi tutto dobbiamo valutare come si può vincere e quale sia il candidato più adatto per raggiungere questo scopo. Durante le ultime provinciali (Massidda era candidato autonomo del centrodestra alla presidenza - ndr), ho avuto l’11,7 per cento delle preferenze, l’Udc e i Riformatori l’11,4. Secondo i sondaggi, io sono al primo posto nelle preferenze e tanti cittadini chiedono di candidarmi, ma ognuno può portare acqua al suo mulino. Allora e visto che da anni utilizziamo i sondaggi come strumento di indagine, propongo di farne uno serio e condiviso da tutti». Oltre a Massidda, come possibile candidato, si è fatto anche il nome dell’assessore regionale alla Programmazione Giorgio La Spisa (Pdl) e del consigliere regionale Pdl Carlo Sanjust, che precisa di essere disponibile, «qualora si facciano le primarie, a parteciparvi».
Tra le altre formazioni di destra c’è anche l’Msi, Destra nazionale che non «farà alleanze con chi schiera assime al Fli», precisa Alessandro Depau, nuovo segretario regionale. Mentre l’Mpa e l’Api (la formazione che fa capo a Francesco Rutelli) sono interne al cosiddetto terzo polo, con cui mantengono rapporti di vicinanza pure i Riformatori e il Psd’az. Ma il problema è che, continua Massidda, «se non viene presentato un candidato forte e con un apparato robusto alle spalle, si rischia il ballottaggio. E l’esperienza delle provinciali insegna: evitiamo di fare lo stesso errore».