Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Gara di solidarietà per aiutare la ragazza madre

Fonte: L'Unione Sarda
25 gennaio 2011

San Michele. Il rione le regala i mobili per la casa occupata nei giorni scorsi

San Michele si stringe intorno a Donatella Diana, la ventiquattrenne ragazza madre cagliaritana che da due settimane vive da abusiva insieme al figlioletto di 21 mesi nell'ex centro per le vaccinazioni della Asl 8, in piazza Medaglia Miracolosa 19. La generosità degli abitanti del rione popolare non si è fatta attendere e la gara di solidarietà è scattata. Dopo pochi giorni qualcuno si è presentato nell'abitazione della giovane donna con un tavolo per il soggiorno, mentre un'altra persona ha donato un letto completo, provvisto cioè di rete e materasso. Non solo. Uno dopo l'altro sono arrivati anche i mobili per la cucina, col risultato che oggi l'ex ambulatorio medico si è trasformato in un vero appartamento.
IL RINGRAZIAMENTO «Ci stanno aiutando in tanti», ha riferito commosso Andrea Boi, il giovane fidanzato di Donatella Diana, «e non possiamo far altro che ringraziare di cuore tutto il quartiere per il prezioso sostegno». Senza lavoro, senza casa e stanca di dormire in macchina, il 9 gennaio scorso la giovane donna aveva occupato il piano terra dello stabile popolare di San Michele, con l'aiuto del fidanzato e della sorella. «Siamo stati accusati di aver infranto il vetro di una finestra per introdurci nell'immobile», riprende Boi, «ma non è andata così. La finestra in questione era già aperta e noi siamo entrati senza rompere niente. Non abbiamo fatto alcun danno e non abbiamo intenzione di farne. Sappiamo di essere abusivi, ma non avevamo altra scelta perché siamo disperati. Chiediamo solo di poter stare qui in attesa che i Servizi sociali del Comune ci aiutino a trovare un'altra sistemazione».
LA SITUAZIONE La famigliola abusiva ha ricordato come l'ex locale della Asl versasse in stato di totale abbandono da oltre un anno. «Quando siamo entrati», ricorda ancora il fidanzato, «l'appartamento era in condizioni davvero pietose e nel bagno c'erano siringhe, a riprova del fatto che i locali interni erano frequentati da tossicodipendenti. Noi abbiamo ripulito tutto e ora l'appartamento è di nuovo vivibile. La Asl può stare tranquilla: quando ci assegneranno un altro alloggio restituiremo questo locale in perfette condizioni. La nostra presenza sta di fatto impedendo l'ingresso di sbandati e il peggioramento del degrado. In pratica è come se stessimo svolgendo il ruolo di guardiani». «Era un vero peccato», ha sottolineato Donatella Diana, «che un appartamento del genere rimanesse inutilizzato con la carenza di case che c'è. Così mi sono fatta coraggio e l'ho occupato». ( p. l. )

25/01/2011