Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I sindaci: modificare le tasse per i Comuni

Fonte: L'Unione Sarda
24 gennaio 2011

Federalismo fiscale. Anci, pronta la controproposta su Imu e tassa di soggiorno in vista del decreto



ROMA La partita sul federalismo fiscale municipale è ancora tutta aperta. Dopo le prese di posizione di Anci, Terzo Polo e opposizione, l'esecutivo ha dato una settimana di tempo in più alla Commissione bicamerale per esprimere il parere sul decreto per le tasse dei Comuni. Domani Sergio Chiamparino, presidente Anci, incontrerà il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e quello della Semplificazione Roberto Calderoli per sciogliere gli ultimi nodi in vista del testo definitivo.
IMU E TASSA DI SOGGIORNO Tra i punti al tavolo delle trattative, anzitutto l'Imposta municipale unica: i sindaci chiedono che sia lo stesso decreto a fissare l'aliquota di applicazione e che questa sia tenuta ferma per tre anni per consentire la programmazione dei bilanci. Affidandola alla legge di stabilità sarebbe invece variabile di anno in anno. Sulla tassa di soggiorno, l'Anci chiede che sia applicabile non solo ai Comuni capoluogo ma a tutti, e fino a un massimo di 10 euro al giorno (come ha stabilito Roma).
Su entrambi i punti il governo sembrerebbe pronto a fare concessioni ai Comuni, magari - rispetto alla tassa di soggiorno - rivedendo la soglia minima da 50 a 40 centesimi e fino a un massimo di 5 euro al giorno.
IRPEF E TARSU Si ipotizza una compartecipazione dei Comuni all'Irpef del 2-2,5%, ma il governo vorrebbe rinviare a un successivo decreto. L'Anci chiede invece che non sia rinviata la definizione della tassa sui rifiuti, salvaguardandone ruolo e funzioni. I sindaci segnalano anche che l'esenzione Ici per gli edifici gestiti da Chiesa e associazioni no profit rischia di far perdere tra gli 800 milioni e 1 miliardo di euro.
CEDOLARE SECCA Il Terzo Polo, il cui voto in commissione può risultare necessario per ottenere la maggioranza, chiede l'abbassamento delle aliquote al 20% per i canoni liberi e al 15 su quelli concordati con l'inserimento di una detrazione corposa, fino a 2.500 euro, per gli inquilini con figli. Gli esponenti del Terzo Polo, inoltre, chiedono di sostituire la compartecipazione all'Irpef con quella all'Iva.

23/01/2011