Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

In Piazza Maxia è sempre Natale

Fonte: La Nuova Sardegna
24 gennaio 2011

A un mese dall’inaugurazione lo spazio è brutto, sporco e senza controlli
ANTONELLO DEIDDA
CAGLIARI. L’hanno definita con una buona dose di umorismo la «piazza dell’albero di Natale», visto che l’addobbo simbolo delle festività di fine anno continua a fare bella mostra di sé. Ma c’è poco da ridere. Piazza Maxia, ad un mese dalla inaugurazione, ha già mostrato il suo volto peggiore: è brutta, sporca ma soprattutto senza controlli.
È triste il destino di piazza Maxia, che si candida a buona ragione al titolo di piazza più disastrata di sempre di Cagliari e dintorni. Niente male per chi ha investito nel progetto una montagna di euro (un milione e mezzo) e solo un mese fa ha chiuso un cantiere aperto da due anni. Ma, come si dice, la frittata è fatta. Il disastro è sotto gli occhi di tutti: la fine dei lavori ha risolto solo poche emergenze, gli ultimi ritocchi hanno persino peggiorato le cose. Chi abita da quelle parti non ha più nemmeno la forza e la voglia di protestare: «È tutto troppo brutto». Quello che salta agli occhi è l’albero di Natale al centro della piazza. «È il regalo del Comune ai cittadini che abitano intorno a piazza Maxia, un modo per scusarsi dei fastidi», era stato detto qualche giorno prima della inaugurazione. Non si è capito per quanto tempo l’albero addobbato resterà lì, Natale è passato da un mese e l’Epifania che ogni festa si porta via da 20 giorni. Resterà per sempre come regalo, è un anticipo del prossimo Natale o non ci sono i soldi per rimuoverlo? Tutte le ipotesi sono buone, ma per chi passa da quelle parti è uno spasso vedere dove può arrivare la burocrazia.
Ma l’albero di Natale non è il solo elemento che salta all’occhio in negativo. La centralina che dovrebbe portare l’energia elettrica alla piazza non è in funzione, con tutti i guai che ne derivano. Non c’è corrente elettrica per il deposito di acqua da 20 mila litri sistemato ad un lato di piazza Maxia e che che dovrebbe servire ad irrigare aiuole e alberi. Il risultato è che l’erbetta piazzata dalla ditta che ha vinto il secondo appalto (quello di completamento dei lavori) è ingiallita e gli alberelli si stanno seccando. Ieri ha piovuto, qualcuno spera che possa continuare in modo da nascondere una situazine imbarazzante. Ma anche i famosi giarduni verticali, fiore all’occhiello dell’impresa, rischiano grosso: allestiti con tanta fatica e con rara perizia a causa di caratteristica particolari, hanno necessità di una irrigazione a goccia molto particolare. Non è che da poco appassiranno pure loro? Il verde sbiadisce, le piante crescono a fatica, anchge nei giorni di sole non è poacevole passaggiare per i vialetti. L’altro giorno un impiegato comunale tentava di rappezzare qualcosa con una pompa, non osiamo pensare cosa succederà la‹ prossima estate.
Ma a proposito di passeggiate e bambini il punto indigerilie di tutta la faccende è un altro: la piazza non è solo fuori controllo ma senza controllo, in balia di vandali e maleducati. Già nei giorni precedenti l’inaugurazione i soliti imbecilli di turno avevano imbrattato i muri. Oggi, soprattutto alla sera, piazza Maxia è il ritrovo di qualche pseudo balordo e di gruppetti assortiti di teppistelli, che lasciano cartacce e bottiglie dappertutto. Negli angoli più nascosti sono comparse anche le prime siringhe.
Non male. Aggiungete che nessuno ha pensato ad un piano del traffico e quindi si circola e parcheggia dove capita. Il quadro (desolante) è completo. Per un progetto costato circa tre miliardi delle vecchie lire, se non è un flop poco ci manca. C’è un contenzioso in atto, forse la Corte dei Conti vorrà vedere cosa è stato fatto. Se qualcosa non cambia velocemente la «piazza porcata» (come era stata definita dal popolo delle lenzuola) è destinata a diventare una piazza che qualsiasi cagliaritano potrebbe definire in uno spiccio vernacolo.