Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il centrosinistra ha un sogno: Cagliari

Fonte: La Nuova Sardegna
24 gennaio 2011


Sinora dominio incontrastato del centrodestra, ma stavolta il clima è diverso

FILIPPO PERETTI


CAGLIARI. «Ora o mai più» è il passaparola dei big del centrosinistra. Pensano che la conquista del Comune di Cagliari sia finalmente alla portata. Domenica le primarie per la scelta del candidato sindaco diranno se questa idea è solo dei partiti o anche degli elettori. Il centrodestra controlla quasi tutto il potere e può sembrare imbattibile, ma la politica sa riservare sorprese. Il voto di primavera sarà un test più vasto e, per come vanno le cose a Palazzo Chigi e Villa Devoto, non è scontato.
L’idea di come finalmente prendersi Cagliari, al centrosinistra venne cinque anni fa, dopo l’ennesima pesante sconfitta. Giugno 2006: il centrodestra rielegge sindaco Emilio Floris con il 53,6% mentre la coalizione capeggiata da Gian Mario Selis, un nome comunque di primo piano, si ferma al 38,7%. Appena due mesi prima, alle politiche vinte da Romano Prodi, il centrosinistra era volato a Cagliari città al 50,35% e il centrodestra si era fermato al 48,3%. Due voti molto diversi.
L’idea del centrosinistra, per il 2011 che ora è arrivato, fu quella di non prepararsi solo sul livello amministrativo, ma di volare alto con progetti strategici ambiziosi in grado di assegnare al Comune un maggiore interesse politico. Le sconfitte di Walter Veltroni nel 2008 e di Renato Soru nel 2009 (ma i risultati a Cagliari furono comunque migliori delle comunali 2006) hanno distratto l’attenzione dal progetto ma non l’hanno fatto cadere. A riprendere il discorso qualche mese fa è stato il Pd, grazie anche a un miglior clima interno. I big del partito regionale hanno considerato più ipotesi: i leader già affermati, da Antonello Cabras a Renato Soru, da Emanuele Sanna a Paolo Fadda, e i più giovani Chicco Porcu e Marco Espa. Fadda ha detto di no per evitare spaccature interne: troppo forti e recenti gli scontri con Soru. Lo stesso ex presidente si è reso indisponibile sino alla sentenza del processo. Degli altri, Cabras è risultato il più unitario: con Soru aveva già ricucito, con Cabras e Fadda il feeling è solido. La scelta è stata ratificata all’unanimità da tutti gli organi di partito. Cabras ha così messo a disposizione la poltrona al Senato.
La speranza del Pd, visto il peso del candidato, era quella di evitare i traumi delle primarie. Alcuni alleati, forse offesi per non essere stati consultati sulla designazione o per avere un po’ di visibilità, hanno deciso che l’appuntamento del 30 gennaio andava rispettato. Solo l’Idv è rimasto fuori: «Non abbiamo condiviso il metodo solitario del Pd ma vogliamo evitare spaccature», ha detto Federico Palomba.
Cabras è il favorito delle primarie, anche se avverte che non ci sono certezze. I casi della Puglia e di Milano lo insegnano. Nichi Vendola ieri ha sostenuto la candidatura di Massimo Zedda (Sel) con un video-intervento di quattro minuti. Ma come battere la maggioranza uscente in primavera? Il centrosinistra si augura che il centrodestra si presenti diviso, come alle Provinciali, dove infatti ha perso. In caso di intesa, il leader del centrodestra sarebbe il quotatissimo Massimo Fantola, erede di Mario Segni. Il centrodestra, che ha il sindaco dal 1993 prima con Mariano Delogu e poi con Emilio Floris, detiene quasi tutti i centri di potere e sa usare al meglio conoscenze, clientele e qualsiasi forma di assistenza (fa il pieno nei quartieri più popolari). Le grandi famiglie, di cui Fantola è uno dei rappresentanti di spicco, contano parecchio, ma meno di una volta. Sono scomparse le figure che dominavano non solo nella sanità, da Armandino Corona a Mario Floris senior e Paolo Ragazzo. Si sono imposti nuovi costruttori, da Gualtiero Cualbu a Sergio Zuncheddu (che si garantisce un robusto peso politico anche come editore). Insomma, molte carte si sono mischiate, gli interessi non sono più gli stessi: fatte singole eccezioni edilizia e cliniche private incidevano di più sino a un decennio fa. Un fatto però è certo: sull’economia è sempre il centrodestra ad avere i contatti più organici.
Come può pensare il centrosinistra di vincere contro una simile corazzata? Sollevando il livello del dibattito, è la risposta dei suoi dirigenti. Proponendo un ruolo chiave e strategico alla città nei servizi di eccellenza, nella cultura (verrebbero ripresi i progetti soriani del museo e del campus universitario) e nella formazione. Cabras, se vincerà le primarie, può incarnare questi obiettivi. Fu lui, da assessore e poi da presidente della Regione, l’ideatore del Crs4, il centro di ricerca affidato al Nobel Carlo Rubbia e che ha portato la Sardegna ai primi posti nelle nuove tecnologie. Basterà a convincere il variegato e in parte deluso mondo del centrosinistra a ritornare a votare come alle politiche del non lontano 2006?
Infine c’è la variabile del test generale. A infondere fiducia a Pd e alleati è la crisi generale del centrodestra (e chissà che non crolli del tutto), resa palpabile dagli scandali di Berlusconi e dal calo di consensi di Cappellacci.