Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Occupò un immobile Asl, il Comune: può restare

Fonte: L'Unione Sarda
19 gennaio 2011

La ragazza madre potrà rimanere nell'ex centro vaccinazioni di piazza San Michele
Potrà restare a vivere nella casa che ha occupato abusivamente la ragazza-madre cagliaritana che domenica 9 gennaio aveva preso possesso di un appartamento di piazza San Michele utilizzato fino a un anno fa dalla Asl come centro per le vaccinazioni. Il via libera provvisorio da parte del Comune (proprietario dell'immobile) è arrivato la settima scorsa dopo un accurato sopralluogo da parte delle assistenti sociali inviate sul posto dalla dirigente dell'area “Servizi al cittadino”, Ada Lai. «L'appartamento occupato dalla giovane donna è in buone condizioni», riferisce Lai, «la corrente elettrica c'è, idem l'acqua corrente, per cui non ci sono problemi. La donna, tra l'altro, ha provveduto a ripulire a dovere tutti gli ambienti interni in modo da renderli idonei all'uso abitativo. In attesa di trovarle una sistemazione migliore, potrà quindi restare in quell'appartamento con il figlioletto».
Senza lavoro, senza casa e stanca di dormire in auto, la 24enne Donatella Diana aveva occupato il piano terra di uno stabile popolare di San Michele sfondando una finestra laterale nel cuore della notte. Alla vista degli agenti della Polizia municipale accorsi l'indomani a San Michele per effettuare gli accertamenti del caso, la donna aveva minacciato di darsi fuoco. «Da qui non me ne vado senza la garanzia di un'altra casa decente», aveva detto, «ho un bimbo di 21 mesi e non saprei proprio dove altro andare».
Nei giorni successivi, il Comune aveva effettuato le verifiche sul caso della giovane. «Non ci risulta che abbia mai dormito in macchina neppure per un giorno», ha detto Ada Lai, «al contrario, prima di occupare, viveva a Pirri nella casa del padre che è una persona che lavora e sta bene». Ma Diana e il fidanzato hanno confermato la loro versione. «Abbiamo dormito in macchina in uno sterrato di Pirri e abbiamo testimoni che lo possono dimostrare, perché ci hanno visto». Polemiche a parte, l'Amministrazione comunale si è subito attivata per assistere la giovane mamma e il suo bambino. «Nessuno a Cagliari è costretto a dormire per strada», sottolinea Ada Lai, «a meno che non abbia fatto una scelta del genere volontariamente. Il Comune aiuta tutti mettendo a disposizione mense e dormitori, cercando soluzioni abitative caso per caso, procurando quando possibile un'occupazione e arrivando perfino a pagare le bollette nei casi più disperati». L'ambulatorio della Asl occupato da Diana era chiuso da oltre un anno. Quando la giovane si è introdotta al suo interno lo aveva trovato lurido e con il bagno disseminato di siringhe. ( p. l. )

19/01/2011