Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Fini: «Nuova politica anche per l’isola»

Fonte: La Nuova Sardegna
17 gennaio 2011



«Servono scelte precise ma il federalismo deve tenere conto dell’Autonomia»




CAGLIARI. La Camera è chiusa, la politica incerta e il presidente Gianfranco Fini ha deciso di trascorrere la giornata di ieri in Sardegna per cercare di dare una svolta all’organizzazione del Fli nell’isola. Le elezioni potrebbero essere vicine e dalla Sardegna sono arrivate cinquemila adesioni al Manifesto di Fini presentato a Bastia Umbra. Visita lampo, cena con i simpatizzanti e incontro con i lavoratori (in agitazione) del Teatro lirico di Cagliari.
È un Fini risoluto a evitare qualsiasi domanda sulla politica nazionale ma anche sulle questioni regionali preferisce mantenersi sul vago: «La vertenza entrate? È una delle questioni irrisolte e il federalismo poi va a interessare una Regione che ha già la possibilità di avere una propria autonomia». Accanto al presidente della Camera ci sono Ignazio Artizzu e Matteo Sanna, consiglieri regionali, Maddalena Calia, il coordinatore nazionale Adolfo Urso e poi tanti amministratori di Futuro e libertà. Con loro e con i simpatizzanti del nuovo partito si sarebbe tenuta ieri sera in un albergo della città una cena-sottoscrizione (con versamenti da 500 a mille euro).
Unico appuntamento ufficiale, dunque, è quello al Teatro lirico che Fini sceglie anche come metafora di una politica che deve scegliere. Il presidente della Camera viene ricevuto dai lavoratori in lotta (senza stipendio e con poco futuro davanti), nella sala delle prove regia e del balletto. Parla senza amplificazione davanti a una schiera di persone che vorrebbero sentire arrivare un impegno. Ma Fini non dà illusioni e imposta il problema diversamente: «La politica si deve interrogare su cosa è importante. I tagli non possono essere indiscriminati. L’Italia deve mettersi d’accordo con se stessa. Se rivendichiamo con orgoglio il patrimonio culturale che abbiamo, la politica si deve interrogare sull’opportunità o meno di considerare la cultura strategica per il Paese». Le forze politiche, sostiene il presidente della Camera, devono agire e non limitarsi a dare la solidarietà ai lavoratori in lotta. «Non tutti lo faranno», dice ai lavoratori dell’ente lirico, «perché ci possono essere priorità diverse. Soprattutto in Sardegna ci sono emergenze altrettanto gravi, se non più gravi. Non bisogna fare demagogia, nei prossimi anni le risorse saranno meno». La vertenza del Teatro diventa un paradigma: «Sono solo una delle tante pagine di un libro che per la Sardegna ha molti altri fogli che parlano di malessere sociale», afferma Fini che invoca una politica fatta di scelte. E poi sussurra: «Ma la politica ora è in grado di fare scelte»?