Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Angelo Balistreri ritorna a casa

Fonte: L'Unione Sarda
17 gennaio 2011

Mostre

«È stato il primo astrattista sardo. Nel 1948, nove anni prima dell'opera del caro e validissimo Mauro Manca, realizzò il primo acquarello astratto». Parole di Paolo Sirena, direttore del museo de Sa Corona Arrubia ed esperto d'arte che assieme alla collega Flaminia Fanari ha curato la mostra su Angelo Balistreri, visitabile sino al 23 gennaio all'Exmà di Cagliari. Sono una sessantina le opere esposte nel percorso chiamato “In chiave di bianco”. «Il bianco perché è il colore più ricorrente nei quadri dell'autore», ha aggiunto Sirena, «nell'incontro fra i colori c'è sempre il bianco, simbolo di liberazione da una vita particolare ed a tratti difficile».
Balistreri adesso ha 88 anni. Nativo di Quartu, vive e lavora nella sua patria adottiva, Corridonia, in provincia di Macerata. Il suo grande sogno era quello di far “rientrare a casa” parte delle sue opere per presentarsi nuovamente ai suoi conterranei. Un sogno realizzato anche grazie al sostegno dei nipoti, Linda Serrau e Mario Deplano. Il paradosso è proprio questo. Un artista di fama nazionale quasi sconosciuto nella sua isola. Eppure la sardità e l'impronta della Sardegna riappare spesso nei suoi quadri, soprattutto nelle figure femminili. «Le madri sono sarde, quasi dei ricordi d'infanzia, simili alle vestali», ha aggiunto la Fanari, «emblematiche dei valori della pace e del focolare domestico». La sua arte però impedisce alla materia di vivere solo in un contesto locale. Le linee e i colori descrivono i drammi del mondo e dell'universo con grande espressività. Un invito alla riflessione e ad andare oltre il banale. «Una mostra che aiuta a riconoscere una dovuta collocazione ad un vero maestro nel panorama storico e culturale della nostra terra», ha concluso Sirena. (an. pin.)

15/01/2011