L'assessore al Personale Giuseppe Farris replica alle accuse del Pd
«Forzature e scarsa trasparenza nel concorso per istruttori amministrativi». Con un'interrogazione urgente al sindaco e all'assessore al Personale, il Pd ha criticato le procedure del Comune. Ora la replica di Giuseppe Farris: «La ristrettezza dei tempi tra il bando e l'espletamento del concorso si spiega in due modi. Il primo: come stabilisce la legge, abbiamo prima bandito un concorso per la mobilità tra enti (conclusosi a settembre) con il quale siamo riusciti a coprire solo la metà dei posti, poi, a ottobre, abbiamo bandito un altro concorso. Il secondo: se non avessimo concluso le procedure entro l'anno saremmo incorsi nelle restrizioni tremontiane che prevedono di assumere non più quattro persone ogni dieci che vanno in pensione, come è avvenuto sino al 2010, ma due su dieci».
Altre contestazioni del Pd riguardano i criteri di preselezione dei candidati «avvenuta non in base al raggiungimento di un punteggio predefinito ma in base alla predeterminazione del numero degli ammessi al concorso (65, poi diventati 66)», i test differenti per diversi gruppi di candidati e i posti riservati senza specifiche modalità di selezione. In tutti i casi Farris rileva che è stata semplicemente applicata la legge e, quanto ai test diversi per gruppi, aggiunge che «come accade in tutti i concorsi le domande sono state estratte». Sull'affidamento della organizzazione e della gestione della prova con una procedura negoziata, Farris replica anche in questo caso che «è la legge stessa che dice che quando ci sono ragioni di urgenza - la scadenza del 31 dicembre e l'esito del concorso per mobilità tra enti conosciuto solo a fine settembre - si può agire in quel modo».
05/01/2011